La terra si era disseccata e inaridita. La polvere
arrivava fin dentro gli occhi acciecandoci quasi. Ma ora, dopo la pioggia, è
spuntato il grano. Non posso fare a meno di gioirne, ogni anno che Dio mi manda
e mantiene sulla terra. Fin da bambino
invece, quando le zie mi portavano in campagna per le battiture, mi si stringeva
il cuore nel vedere i campi disseccati dopo la recisione del grano. Ogni anno
ai primi di luglio ancora “fieramente mi si stringe il core, a pensar come
tutto al mondo passa , e quasi orma non lascia”. Ma ora in novembre che, non
per caso, è il mio mese natale, l’anima mi si riempie di rinnovellata gioia
vedendo spuntare verdissimo il grano. Infatti, se la morte di Adone è simbolo
delle messi tagliate quando sono mature “in
adulto flore sectarum est indicium frugum” (Ammiano
Marcellino, Storie, XXII, 9) questa
annuale resurrectio frumenti non può
che essere indicium reditus ad vitam
nostrum omnium.
Buon compleanno a quanti festeggiano il proprio dì natale
in novembre. Siamo fratelli del grano.
Baci anche agli altri
Gianni
p. s
A me stesso e a chi mi legge (più di 837 mila in 6 anni e 9 mesi)
Dobbiamo rendere i risultati delle nostre azioni
confacenti alla nostra natura. Che cosa mi si addice? Questo devo fare.
Cioè non asservirmi, non mentire, non fare lega con i vili, non fumare, non
ingrassare, non smettere di studiare e fare sport, non odiare poiché l'odio
colpisce chi lo prova. Non odio nemmeno i personaggi poco simpatici che critico
per smascherarli e rivelarli persino a loro stessi, sperando che ci pensino su.
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