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Ilaria Cucchi e a destra il volto del fratello Stefano tumefatto per le violenze subite |
Nella prima pagina del
quotidiano “la Repubblica”
di oggi, 19 novembre 2019, risalta e salta subito agli occhi la faccia di uno
studente del politecnico di Hong Kong ferito e portato via dalla polizia. E’
possibile che là sostengano che il ragazzo si è fatto male cadendo come fu
detto qui in Italia a lungo nel caso di Stefano Cucchi ammazzato di botte da un
paio di carabinieri indegni dell’arma come i colleghi e i superiori che in
seguito li hanno coperti. E’ stata la sorella Ilaria che ha fatto scoprire
l’omicidio cominciando col mostrare la foto della faccia massacrata del
fratello morto. Nessun giornale aveva messo in prima pagina quel volto
miserando del povero ragazzo picchiato e preso a calci non durante uno scontro
tra gruppi contrapposti ma in una stanza dove il giovane era inerme, isolato e
indifeso. Salvini ha commentato cinicamente dicendo: “la droga fa male” (leggo
anche questo nello stesso quotidiano di oggi a p. 4). Certo che la droga fa
male, come fanno male l’ignoranza, la volgarità, il cinismo di tali politici. Comunque
Stefano Cucchi non è morto per droga ma per i pugni e i calci presi dai
carabinieri felloni, traditori del compito che avrebbero dovuto svolgere e che
la maggior parte dei loro colleghi svolge con onore. Sono giannettino
trismikrotatos o terminimus piuttosto che quel Trismegisto o Termaximus che tanti fanfaroni
assordanti credono di essere spacciandosi appunto per tre volte grandissimi, ma
sono comunque compiaciuto di me stesso per il fatto che sostengo da anni con questi miei
scritti la santa battaglia per la verità e la giustizia della splendida sorella
che, da antichista quale sono, ho paragonato diverse volte all’eroica Antigone
di Sofocle, la più sororale di tutte le anime.
giovanni ghiselli
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