mercoledì 20 novembre 2019

Parlare male è male e fa male, fa molto male

Sono contento di avere fornito, con i miei post, letture forse non inutili, forse anche non tanto brutte, a 797 lettori nella sola giornata di ieri. Credo che siano persone desiderose di cultura, di chiarezza, onestà e concretezza.
Donne e uomini schifate-schifati dalla ciancia micrologica e truffaldina, confusa e ottusa di troppa televisione e di tanti giornali. La concretezza , la chiarezza e il resto che mi fanno leggere da tante persone-  844 mila e rotti in sei anni e 10 mesi-   derivano dalla mia paideia fondata sulla sofìa dei maestri greci e sulle Elegantiae linguae latinae  degli  auctores . Tutti i successivi grandi autori europei se ne sono fatti educare ossia sono stati aiutati a  trarsi fuori dal linguaggio vuoto, disordinato, brutto, incoerente che è quello dell’uso comune
 Questi educatori antichi e pure moderni mi aiutano nel tentativo di sottrarmi al decadimento  del linguaggio, una caduta che è decadenza culturale, estetica  e morale. Parlare male non è solo una stonatura, ma è un difetto, una malattia dell’anima, come dice Socrate a Critone nel Fedone platonico.
Perfino il doppiaggio dei film, il nostro doppiaggio che una volta era ottimo, adesso è farfugliato, per questa moda di non rispettare le parole, di storpiarle, di tirarle via. Noi umani siamo “animali linguistici”,  e, se ignoriamo la lingua, e la maltrattano  quanti la ignorano, restiamo solo animali.
Onore e ringraziamenti a chi mi legge stimolandomi  a fare sempre meglio, del mio meglio
Baci.
gianni

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