Il nostro tempo è simile a quelli descritti da Hermann Hesse: “tempi feroci e violenti, tempi caotici e babilonici nei quali popoli e partiti, vecchi e giovani, rossi e bianchi non s'intendevano più. Andò a finire che, dopo sufficienti salassi e un grande immiserimento, sempre più forte si fece sentire il desiderio di rinsavire, di ritrovare un linguaggio comune, un desiderio di ordine, di costumatezza, di misure valide, di un alfabeto e di un abbaco che non fossero più dettati dagli interessi dei grandi né venissero modificati ad ogni piè sospinto. Sorse un bisogno immenso di verità e giustizia, di ragionevolezza, di superamento del caos. A quel vuoto sul finire di un'epoca violenta e tutta rivolta all'esteriorità, a quell'urgente e implorante desiderio di un nuovo inizio e di un nuovo ordine dobbiamo la nostra Castalia e la nostra esistenza"
(H. Hesse, Il giuoco delle perle di vetro , pp. 368-369)
Il caso del crimine di Garlasco perpetrato 18 anni fa e commentato tutte le sere in televisone in maniera caotica può essere emblematico. Ieri sera il vecchio avvocato Lovati, talmente avanti con l'età da non avere paura di parlare, ha ricordato alcune parole registrate da una telefonata della vittima: "I miei intrallazzi stanno vivendo un periodo di stasi. il mio piccione, al telefono dà sempre soddisfazioni mentre l'altro ultimamente non ci vado troppo d'accordo".
L'anacoluto non è mio: ho copiato queste parole da "la Repubblica di domenica 1 giugno 2025.
L'avvocato Lovati dunque ha detto parole semplici che potrebbero indirizzare le indagini: "tali parole della ragazza potrebbero indicare il movente della gelosia" (pagina 25) .
Avevo pensato alla gelosia leggendo l'articolo citato sopra. E senza dare giudizi moralistici su Chiara ovviamente. Però la gelosia potrebbe essere un movente dell'assassinio.
Ebbene, appena l'avvocato ha fatto tale ipotesi la trasmissione sulla 4 è stata interrotta dalla pubblicità e, quando Lovati ha cercato di riprendere il discorso, il conduttore ha annunciato la ripresa della pubblicità e il cambio di argomento.
Vogliono che seguiti la chiacchiera inconcludente perché la confusione non finisca e tali trasmissioni non cessino con tanto di ascoltatori e di pubblicità ben pagata.
Che tre famiglie vivano nel dolore da anni non importa.
E' un segno dei tempi.
Bologna 2 giugno 2025 ore 10, 45. giovanni ghiselli
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