Cfr. Il grande dittatore di Chaplin
Un’ idea del genere si trova nel discorso finale del film di Chaplin The great dictator (1940): il barbiere, sosia di Hynkel-Hitler, scambiato per il grande dittatore deve parlare alla folla con parole che legittimino e anzi esaltino la prepotenza del tiranno, presentato come il futuro imperatore del mondo dal ministro della propaganda Garlitsch-Goebbels. Ebbene il piccolo grande uomo non rispetta la parte che gli hanno assegnato e dice di non volere comandare su nessuno, ma aiutare tutti. Poi continua così: “Our knowledge has made us cynical, our cleverness hard and unkind. We think to much and feel to little. More than machinery we need humanity. More than cleverness we need kindness and gentleness”, la nostra conoscenza ci ha resi cinici, la nostra intelligenza duri e scortesi. Noi pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchinari abbiamo bisogno di umanità. Più che di intelligenza abbiamo bisogno di bontà gentilezza.
Cfr. Otane nel dibattito costituzionale tra i nobili persiani raccontato da Erodoto. Questo personaggio davvero nobile propone l’isonomia-uguaglianza daventi alla legge, e si autoesclude dalla competizione per diventare re dicendo: "ou[te ga;r a[rcein ou[te a[rcesqai ejqevlw" ( III, 83, 2) infatti non voglio comandare né essere comandato.
Bologna primo aprile 2024 ore 11, 29 giovanni ghiselli
p. s.
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