Ieri sera ho visto Saviano e Salvini nella trasmissione di Floris.
Il primo ha situato più volte se stesso nella categoria degli intellettuali. Ha parlato delle proprie difficoltà e del proprio coraggio nell’affrontarle. Certamente lui non è solo: è protetto e ha degli aiuti.
Sui lavoratori poveri da meno di 10 euro all’ora, sui disoccupati, su chi non ha protezioni, non può pagarsi l’affitto, le cure mediche, gli studi, nemmeno una parola.
Dopo di lui è arrivato Salvini che nessuno considera un intellettuale ma parla della povertà e la condanna e propone rimedi. Preferisco questo a quello.
Io ho passato e ancora passo la vita a studiare dunque, come scrivevo ieri, sono uno studioso soprattutto di letteratura antica e moderna comparate, e mi occupo di politica ossia dei problemi della polis, della comunità, dei cittadini impoveriti di mezzi per vivere decentemente, compresa la cultura.
Cittadini che non vannio a votare siccome trascurati da chi chiede i voti oltre che ignorati dagli “intellettuali”.
Ora gira la menzogna delle elezioni vinte dalla destra nella nobile e antica Lucania dove la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto non è andata a votare. E’ la maggioranza che ha vinto le elezioni.
Povertà diffusa dunque e rifiuto della politica prevalente.
Intanto certi “intellettuali” continuano a blaterare, a pavoneggiarsi e nello stesso tempo a fare le vittime, mentre i politici, nemmeno presi in considerazione dalla maggioranza dei cittadini, celebrano dei finti trionfi.
Questa è la situazione reale. Il resto sono chiacchiere pure troppo remunerate.
Contribuisco al 25 aprile con questo post.
Bologna 24 aprile 2024 ore 9, 41
p. s
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