L'ultima prova. Lo sguardo oblativo. Non è peccato che si faccia vedere seminuda una donna siffatta1 . Le fanciulle in fiore.
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Venerdì sera gli allievi della scuola dovevano fare l’ultima prova dell’esame. |
Sabato 30 dovevano recitare |
davanti alla commissione |
giudicatrice. Ma anche la recita del 29 era pubblica: intendevo |
andarci, se Ifigenia mi avesse invitato. |
Dopo la scuola, la incontrai in via Montegrappa quasi per caso: |
voglio dire che non sembrava esserci venuta appositamente per |
vedermi, sebbene la strada fosse molto vicina alla mia scuola. Era |
nervosa assai e di poche parole. Disse che dovevo stare in casa |
dalle cinque, poiché avrebbe potuto telefonarmi. In ogni caso alle |
nove e mezzo cominciava la recita di prova. Non capii se dovevo |
andarci comunque, o se lei eventualmente mi avrebbe chiamato. |
Fatto sta che non arrivò alcuna telefonata, ed io ne ebbi l'angoscia. |
Alle nove ero incerto se andare a vederla. Telefonai a casa sua. Rispose una donna che non disse il suo nome ma precisò che Ifigenia si aspettava di vedermi tra il pubblico “Posso essere utile a fare numero”, pensai.
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Arrivai che avevano iniziato da poco. Nella bottega del Mago, |
Marianne indossava un abito nero; sul Danubio, un costume da |
bagno a righe, lungo fino a metà coscia; durante la pantomima |
tragica e lasciva dello Zeppelin, una calzamaglia; nell'ultimo atto, |
di nuovo l'abito nero. All'inizio ella era la ragazza in conflitto |
con il padre autoritario e cretino, poco convinta del fidanzato |
noioso, nauseata dall'ambiente dei bottegai e dei loro clienti. Poi |
c'è la scena della seduzione sul Danubio morbido come il velluto. |
Ifigenia guardava Felice con intensità, con desiderio. |
Sembrava osservarlo con un'oblazione del cuore e di tutte le |
membra. Quello sguardo mi fece paura. Era pieno di sesso. |
Fissava il suo partner con la forza del desiderio che, sommata alla |
sua rara avvenenza e all'indumento scelto per mettere in pieno |
rilievo le forme del corpo dedalico, diventava una grande |
potenza con la quale avrebbe potuto portarsi a letto qualsiasi uomo |
le fosse piaciuto. Questo pensavo tremando. Poi doveva mimare lo |
Zeppelin con la calzamaglia trasparente. Le si vedeva benissimo il |
petto. Sebbene una sua compagna di scena, più pudicamente, |
avesse tenuto il reggiseno, l'esibizione della mia donna non mi |
diede fastidio o dolore. Era giustificata professionalmente ed |
esteticamente. Il suo splendore corporeo |
era al culmine: |
Ifigenia non faceva peccato a lasciarsi ammirare lì sulla scena. |
Offriva alla luce e al ricordo degli uomini un bene raro, seppure |
effimero più di una scoscesa vita mortale: l'ultima volta che la |
vidi nuda, solo due anni più tardi, la sua carne non era più tanto compatta quanto la sera in cui |
si esibì in quella prova, o quanto il pomeriggio remoto nel quale, |
entrata per la prima volta in camera mia, si tolse i vestiti |
sorridendo felice, e sembrò il sole stesso che esce fuori da nuvole |
e brume in una mattina di primavera. Adesso sei morta, creatura, |
ma qui dentro tu vivrai eternamente radiosa come sei stata nella |
tua vita mortale per un tempo troppo breve e già molto lontano. |
Raggiungesti l’acme nel giugno remoto del 1979 |
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nel quale mi regalasti |
All'ombra delle fanciulle in fiore di Proust con questa dedica: |
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" Io sono Albertine e tu Marcel Proust, perché lei è una ragazza |
e lui un uomo adulto, ma il nostro amore non è come il loro, |
angosciato, ma più libero, meno inquieto, veramente sentito, |
sincero e profondo; per questo io alla fine non morirò e nemmeno |
tu perché noi diversi non ci lasceremo uccidere. |
Ifigenia |
(la fanciulla in fiore) . |
Purtroppo non è andata così. Io invero non sono mai stato uno degli scampati al fuoco di Sodoma come Proust e diversi personaggi della sua Ricerca. Pesaro 7 settembre 2024 ore 10, 59 giovanni ghiselli p. s Statistiche del blog Sempre1617604 Oggi48 Ieri307 Questo mese2302 Il mese scorso10909
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