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Il 9 aprile fu una giornata di caldo quasi estivo. Andammo in |
bicicletta all'osteria di S. Pietro, quella delle due vecchiette |
simpatiche. Ifigenia |
era |
gradevole, una grazia del cielo. |
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Ci |
stendemmo su un prato. Disse:"Sempre così dobbiamo stare |
insieme: festosi e felici, in armonia e buona salute, nell'aria aperta |
e ravvivata dal sole, come due amanti pagani". Pensavamo di |
avercela fatta. |
Il giorno dopo aggiunse:"Farò tutto quanto tu potrai volere da me. |
Devi essere fiero e contento di questa offerta poiché con gli altri |
invece io assecondo sempre il mio spirito di contraddizione". Mi |
venne in mente Päivi che una sera remota 6 mi aveva |
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detto:"Facciamo quello che preferisci tu". Io non osavo decidere, |
per timore che la mia scelta non le fosse del tutto gradita, e glielo |
dissi. |
Allora la madre mancata di mia figlia mi biasimò:"Sbagli a |
rifiutare una facoltà che ho attribuito a te solo; io agisco e reagisco |
contraddicendo i luoghi e le persone comuni. Ma tu non sei tale”.
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Non ho mai amato esercitare |
dominio sulle persone, ma ho sperimentato che una donna perde |
un po’ della stima riposta nell'uomo, se questo non sa usare il |
potere che lei gli concede sopra se stessa.
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Il 14 aprile chiesi a Desdemona di commentare la nostra giornata |
di amore e sangue mestruale: quella de 6 giugno del 1979. Volevo provare |
a raccontarla per inserirla nel nostro romanzo. Scrisse:"Il sole, un |
muro grigio, il sangue: l'accordo ".
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Il 15 Stefania passò da Bologna. Andava a cercare emozioni |
malate dal suo amante: Pompeo di Crevalcore, un cretino |
semianalfabeta secondo lei stessa. Faceva un caldo precoce. La |
vecchia amica era stremata e più commediante che mai. Pensavo |
che, se avessi perduto Desdemona, io pure sarei diventato stanco e |
vago di emozioni malsane: era il contatto giornaliero con la bella, |
vivacizzante creatura a fare di me un uomo teso verso qualche |
cosa di bello. |
Il 16, tornato a casa di notte dopo un dì passato a Pesaro per confortare una zia, |
, trovai questo biglietto: Nota |
6 |
Eravamo nel 1974, a Debrecen. |
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"Amore mio, sono tanto felice di stare insieme a te perché tu sei |
una gran brava persona e con il tuo esempio, la tua educazione mi |
hai resa migliore. Oggi andando |
in bicicletta su per la |
"salitaccia" ti ho sentito profondamente come il padre mio |
spirituale. Mi piace molto fare delle cose con te, e questa estate |
spero che andremo insieme a Delfi, a pregare per il nostro |
Destino. Ti amo tanto per come tu sei, per la tua diversità |
profonda e umana, che è la tua forza e la mia. Sono felice. Spero |
di rivederti assai presto e nell'attesa ti bacio. Ti adoro mio amore. |
La tua fedele amante amata Desdemona ". |
Meno di due mesi più tardi, l' istrione antico e beffardo, |
il sarcastico guitto, il vecchio gradasso, l'avrebbe convinta che questi suoi |
sentimenti e due anni e mezzo di vita con me, valevano meno che |
copulare una volta sola con lui.
Pesaro 5 settembre 2024 ore 15, 24
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