Leggo su “la Repubblica” di oggi che Sharon accoltellata con le ultime parole ha chiesto all’assassino “Perché, perché?” (p. 14). Ogni giorno muoiono centinaia di persone ammazzate da armi micidiali lanciate da abominosi ordigni che al pari del criminale mentecatto assassino di quella povera ragazza colpiscono a casaccio. Il perché sta nel diritto del più forte di usare la violenza sul più debole. Lo fanno gli armati con le vittime inermi e lo rifà, per imitazione, il delinquente frustrato, emarginato appena vede uno indifeso che gli viene a tiro. Lo fa perché i crimini di Stato non vengono condannati nemmeno a parole. La guerra deve continuare dicono i contendenti e ripetono Stati che approvano gli uni o gli altri.
Non sono abbastanza numerosi e non hanno sufficiente visibilità quelli che denunciano l’abominio di questi massacri. Se non verrà fermato da reciproche parole di pace tale terrorismo colpirà anche molti di noi.
Intanto veniamo a sapere ogni giorno di uccisioni casuali, immotivate, gratuite compiute per strada o in casa. Il contagio del male si estende in quanto non viene fermato, nemmeno disapprovato se non da poche persone spesso mal viste e mal reputate.
Pesaro prime settembre 2024 ore 18, 17 giovanni ghiselli
p. s
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