lunedì 9 giugno 2025

Dire la verità senza scapitarci.

Chi dice la verità - ajlhvqeia - gettando luce nella caverna della sua latenza corre il rischio di venire atetizzato, di rimanere privo del posto quale a[qeto~.
Mi è toccato nella vita e nel lavoro quando toglievo la maschera a chi aveva del potere su di me. Poi mi sono rifatto, ho rioccupato il mio posto o ne ho trovato uno migliore grazie alla mia mh`ti~ - accortezza, capacità di misurare le situazioni cfr. metior - e di trovare un aiuto in persone più forti di quelle che mi avevano danneggiato e più capaci di valutare il mio lavoro, di apprezzarne il valore.
Vi suggerisco dunque, cari lettori, di congetturare per tempo le conseguenze delle vostre azioni e parole quando parlate o agite politicamente. Ognuno di voi deve diventare poluvmhti~ e poluvtropo~, cioè trovare il metodo necessario, le vie per essere parrhsiasthv~ libero nel parlare senza diventare poluvpono~, oppresso da tante pene. La verità proclamata che ha disturbato il potere deve essere anche mostrata, dimostrata, provata.
Vi faccio un esempio piccolo piccolo.
Tempo fa mi recai ad una conferenza tenuta da un relatore bravo e famoso che mi aveva prenotato un posto in una posizione da dove avrei potuto seguire bene.
Quando entrai nella grande sala mi recai verso le prime file dove c’era il maestro delle cerimonie che dava indicazioni. Gli dissi che il relatore mi aveva prenotato un posto non remoto e gli chiesi di indicarmelo. Mi rispose che quel personaggio famoso ne diceva tante e non avrei dovuto prenderlo alla lettera. C’erano diversi posti vuoti in fondo alla sala.
Non mi lasciai trattare così. Risposi che l’invito mi era arrivato scritto. A questo punto il cerimoniere non se la sentì di mettere in dubbio parole scritte e mi indicò un posto in seconda fila dicendo che nella prima c’erano le autorità. Pensai che se fossi diventato un’autorità istituzionale non avrei mai raggiunto un’autorevolezza culturale e non avrei tanti lettori. Sicché potei seguire l’ottima conferenza dello studioso serio, intelligente e non asservito ad alcuno, uno dei pochissimi rimasti in Italia. Le regole vanno illustrate con esempi chiari.

Bologna 9 giugno 2025 
giovanni ghiselli

p. s.
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