L’onore
delle ragazze.
Ho creduto
fin troppo a lungo ma oggi finalmente non credo più che l’onore di una ragazza
dipenda dal numero dei suoi amanti.
Il fatto
di attribuirle uno solo uomo, o
addirittura nessuno, non depone a favore della sua virtù, tanto meno della sua
felicità o libertà.
C’è quella che rimane con il fidanzato o il
marito pessimo che la maltratta e perfino l’ammazza per seguire tale norma che
pregia la donna univira. Se avessi
una figlia, le suggerirei di valutare bene i suoi pretendenti e di pregiare
l’intelligenza, il rispetto, la cultura, la volontà, la capacità di ogni
corteggiatore, oltre l’attrazione fisica ovviamente. Quindi di fare la scelta,
senza impegnarsi però a tempo indeterminato poiché nella vita tante cose
cambiano.
Non ho una
figlia poiché tra le donne che mi piacevano molto non ho incontrato quella
adatta e disposta a fare la madre a una creatura nostra, e forse non sarei
stato un buon padre.
Scrivo
queste parole per i tanti giovani, ragazze e ragazzi che mi leggono. Sono stato
e sono un discreto educatore dei figli altrui.
Ora vado a
Pesaro per votare. Scusate la fretta.
Bologna 5
giugno 2025 ore 15, 19 giovanni ghiselli
p. s
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Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
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