lunedì 20 febbraio 2023

ARISTOFANE - "La pace". 3. Il pacifista ex machina

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Si sente la vice di Trigeo ancora dentro casa rappresentata scenograficamente in fondo all’orchestra.
Chiede a Zeus che cosa voglia fare del popolo greco e gli fa notare che non si accorge di sgranare le città-lhvsei~ seauto;n ta;~ povlei~ ejkkokkisa~ (v.63).
 
Al ramazzare - ekkorei`n - portare via, spogliare , segue lo sgranare  ejkkokkizein -  distruggere. E’ quanto fanno le guerre, quella del Peloponneso e via via tutte le altre nel mattatoio della Storia.
 
Il Servo II fa l’esempio delle manie del padrone - to; paradeigma tw`n maniw`n-(65). Trigeo dunque voleva arrivare dritto a Zeus  e si è costruito lepta; klimavkia (69) delle piccole scale sottili per scalare il cielo ma queste si sono fracassate e lui è caduto a testa in giù.
Ieri invece, andato in tanta malora non so dove - ejkfqarei;~ oujk oi\d o{poi -71 - ha portato a casa un enorme scarabeo dell’Etna - ejshvgag  j Aijtnai`on mevgiston kavnqaron (72), ha costretto il servo a fargli da palafreniere e lui lo accarezza come un puledro e gli parla dicendo: “stirpe di Pegaso, nobile alato gennai`on pterovn, (76)  prendimi su per volare subito da Zeus.
Il v. 76 mette in parodia il fr. 308 del Bellerofonte di Euripide.
  
Ora si chiedono aerei da guerra alati e armati per andare in paradiso e mandare all’inferno i nemici.
 
Quindi il servo indica  agli spettatori  Trigeo che a cavallo di una macchina a forma di scarabeo metevwro~ ai[retai, si leva in alto ejpi; tou` kanqavrou 881) , sullo scarabeo appunto.
Quindi parla Trigeo. Cerca di limitare la foga e il fetore dello scarabeo dicendogli h{suco~  h{suco~  tranquillo, tranquillo, e chiamandolo kavnqwn asinello dato che un Pegaso può far cadere chi lo cavalca.
 
 Saranno gli stessi dirigenti statunitensi a dover frenare l’indomito Zelenskj che scalpita verso la rapida soluzione finale della guerra.
 
Senza contare il fetore che disturba Trigeo il quale vuole comunque osare una impresa mai vista prima.
Il servo cerca di fermare il cavaliere matto, ma questo risponde: “volo per tutti gli Elleni inventando un ardimento inaudito: “ujpe;r  J Ellhvnwn pavntwn pevtomai- tovlmhma nevon palamesavmhno~” (93-94)
Cfr. la Messalina di tacito la quale "facilitate adulteriorum in fastidium versa ad incognitas libidines profluebat "[1], volta alla noia per la facilità degli adultèri, si lasciava andare a dissolutezze inaudite.
 
Trigeo impone al servo di osservare un religioso silenzio- eujfhmei`n crhv- e di mettere a tacere la gente che deve otturare tutti i buchi dalle latrine e delle cloache in aggiunta a quelli del corpo- kai; tou;~ prwktou;~ ejpikleivein- (v. 100).  Il momento è sacro, è misterico. Trigeo si dà importanza atteggiandosi a sacerdote di una nuova religione: quella della dea Pace.
Cfr. questi versi della Parodo delle Baccanti di Euripide
Chi è per strada, chi è per strada, chi?
Stia in casa fuori da questo luogo, e ognuno
 Consacri la bocca che serba religioso silenzio: 70
io infatti celebrerò Dioniso
secondo il rito in uso, sempre!” (vv. 68-72)
 

Bologna 20 febbraio 2023 
giovanni ghiselli

p. s.
Il catalogo è questo
Sempre1325758
 
 


[1]Tacito, Annales , XI, 26.

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