venerdì 24 febbraio 2023

ARISTOFANE - "La pace". 5. Una parabola per un triste compleanno

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 Il padre promette   che se tutto andrà bene tornerà presto con una grande pagnotta e come companatico un pugno - kovndulon o[yon ejp j aujth`/ 123 - probabilmente da contro i guerrafondai.
Credo che questo continuo rilancio delle armi  porterà l’Europa a grossi guai e che  gli attori e i fautori della guerra verranno puniti
La  figlia domanda a Trigeo come farà a compiere il viaggio. Non sarà certo in una nave che arriverà nel cielo
Infatti: sarà pthno;~ pw`lo~ 126 un destriero alato, risponde il babbo. Il padre come fanno spesso  i babbi con le figlie, tende a magnificare la sua progettata impresa
La figlia  lo chiama w\ pappiva,  babbino e gli domanda che idea balzana sia quella di aggiogare uno scarabeo in modo per farsi portare su dagli dèi.
Mi fa sempre piacere notare il feeling che  c’è spesso tra un padre e una figlia di qualsiasi età. E’ l’unico rimpianto della mia vita ma l’ho voluto. Quello di non avere studiato tanto e non avere imparato, poi educato mi avrebbe addolorato di più.
Ho vissuto la paternità insegnando.
Il padre risponde menzionando una favola di Esopo che racconta di una lepre la quale inseguita da un’aquila chiese aiuto a uno scarabeo. Questo provò a intercedere ma il grande uccello rapace non gli diede retta e divorò la lepre. Allora il kavnqaro~ si riempì di rancore e volle punire l’aquila: quando questa deponeva le uova, lui volava sull’albero e le buttava giù. Allora l’ajetov~ che è tou` Dio;~ ijero;~ oJ o[rni~ l’uccello sacro a Zeus, si rivolse al Dio chiedendogli aiuto. Zeus le concedette di deporre le uova nel suo grembo. Ma lo scarabeo salì a volo sopra il padre degli dèi e fece cadere kovprou sfai`ran una pallottola di sterco sopra di lui. Sicché il dio si alzò per scuotere lo sporco e fece cadere le uova. Da allora le aquile quando vedono gli scarabei non fanno le uova.
La favola insegna a non disprezzare nessuno - oJ lovgo~ didavskei mhdeno;~ katafronei`n poiché nessuno è tanto impotente da non potersi vendicare.
 
Ho riferito il contenuto di questa parabola del vangelo di Esopo per dire che i fautori della guerra a oltranza, i quali credono di agire per il loro interesse in totale dispregio delle sofferenze di milioni di europei, subiranno il contrappasso quando le cose saranno chiarite con la denuncia delle menzogne e  verrà diradata  la nebbia della confusione che i media cercano di mettere nelle teste di noi tutti facendoci più stupidi e deboli di quello che siamo.
 
Sentivo poco fa in questo triste compleanno della guerra che questa in un anno ha già provocato centomila mila morti Ucraini e centomila Russi. Dunque la stiamo perdendo noi tutti. Eppure i contendenti e i loro tifosi continuano a gridare vittoria!
 Io invece grido vergogna!   


Bologna 24 febbraio 2023 ore 10, 19 giovanni ghiselli
p. s.

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Sempre1326812

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