venerdì 10 febbraio 2023

Ifigenia XXV. L’addio a Esculapia


 

Uscimmo da casa insieme per l’ultima volta. Quando finalmente riebbi sopra la testa la grande apertura del cielo, le dissi che non me la sentivo più di fare l’amore con lei perché mi ero innamorato di una collega con la quale avevo più interessi in comune, più parole da dire e cose da fare.

Esculapia ribattè che sarebbe stata felice se avessi contraccambiato il suo amore. L’aveva sperato perché una volta quando ero prossimo a lei e all’orgasmo, avevo sussurrato “tesoro”.

Quindi si intenerì e versò alcune lacrime.

Probabilmente pensavo a un’altra ma non glielo dissi.

 

“Non te la prendere- cercai di consolarla- non eravamo fatti l’uno per l’altra. Siamo orientati in direzioni diverse”.

“Sarà così Ghisus, ma io volevo il tuo amore perché non sei una canaglia”.

“Credo che il mio bello stia nel fatto che non do importanza al denaro. Mi basta lo stipendio statale per modesto che sia: non ho mai fatto ripetizioni pagate togliendo tempo alla preparazione delle lezioni che faccio ai miei studenti della scuola pubblica. Io sono comunista, sono contro il privato”.

“In effetti su questo non mi trovo d’accordo con te”

“Ma questo per me è importante: è un criterio di scelta irrinunciabile. Sono addirittura incapace di una vita privata”.

“Ho capito-concluse-addio comunista caro sebbene gratuito”

La accarezzai e salutai. Me ne andai senza rimorsi né rimpianti.

 

Pensavo ai miei studenti quattordicenni, a Ifigenia venticinquenne, giovani ancora educabili, recuperabili a una vita bella e morale. Dovevo educare anche me stesso a questo: eliminare i residui di mascalzonaggine che mi rimanevano addosso dagli anni scorsi, passati non tutti santamente come sai bene lettore cui mi espongo da tempo. I giovani che si affidavano a me sarebbero diventati creature, opere mie e dovevo farne dei capolavori. Ne avrei potenziato le qualità naturali, li avrei condotti ad amare la vita. Questa è l’etica vera senza la quale non può esserci felicità né pace.

Era un momento di lucidità che verrà offuscata molte volte nel tempo a venire, come vedrai, caro, affezionato lettore

Bologna 10 febbraio 2023 giovanni ghiselli ore 17, 28.

p. s.

Sempre1322050

  

 

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