domenica 12 febbraio 2023

Nietzsche 126. Ecce homo. Perché io sono un destino 7. Cosa è contro natura.


“La morale cristiana-la forma più maligna della volontà di menzogna, la vera Circe dell’umanità: la sua corruttrice”.

Credo che se fosse ancora vivo Nietzsche troverebbe l’attuale morale anticristiana ben più corruttrice di quella cristiana. C’è anche da dire che la morale clericale non ha niente di cristiano, niente di quanto si legge in gran parte del Nuovo Testamento. La morale di non pochi pontefici precedenti Francesco è piuttosto quella del Caiphas  pontifex, l’ ajrciereuv~ Kaiavfa~ citato sopra (da N. T. Giovanni, 11, 50).

“Non è l’errore in quanto errore a spaventarmi in questo quadro (…) è la mancanza di natura, è il fatto assolutamente raccapricciante che la contronatura stessa ha avuto gli onori supremi in quanto morale e ha continuato a pesare sull’umanità sotto specie di legge, di imperativo categorico”

Contronatura è fare morire in guerra tante persone di tutte le età e inviare sempre altre armi invece di strumenti di pace, contronatura è spendere miliardi per le armi quando ci sono miliardi di persone che soffrono il freddo, la fame, l’incuria, contronatura è seguitare a diffondere la favola del riscaldamento globale quando stiamo soffrendo il febbraio più freddo degli ultimi 50 anni, contronatura è mangiare più del necessario diventando brutti e malati. Contronatura è camminare per strada, pedalare la bicicletta, guidare l’automobile, mangiare seduti a un tavolo con altre persone e fissare il telefonino smanettandoci sopra.

Altri fatti contro natura secondo Nietzshe:“Che si sia imparato a disprezzare gli istinti primari della vita; che si sia finta l’esistenza di un’ ”anima”, di uno “spirito” , per far andare in rovina il corpo”.

  Non  credo che l’esistenza dell’anima sia finta anche perché molto diverse sono le anime tra loro, né credo che l’anima debba essere messa in competizione con il corpo, anzi sono convinto che l’una possa valorizzare l’altro.Vedo al cinema attrici non belle che sono talmente brave da apparire più che belle con il passare dei minuti.

Torno a Nietzsche: contronatura è “che si sia imparato a considerare come qualcosa di impuro ciò che è il presupposto della vita, la sessualità; che si sia andati a cercare il principio del male nella profondissima necessità del crescere”.

Ora devo ricordare una frase di Cesare Pavese che ho scolpito nelle storie dei miei amori perché con questa attirai l’attenzione di una donna che mi piaceva molto. Mi domandò che cosa fosse l’amore secondo me e le tradussi in inglese queste parole del diario Il mestiere di vivere: “Se il chiavare non fosse la cosa più importante della vita, la Genesi non comincerebbe di lì”. Sentendo queste parole la bella donna, che fino a quel momento era stata quasi supponente con me che la corteggiavo, si accorse che non ero una persona qualunque. La avvertii che il detto non era mio. Anche lei non era una persona comune e mi fece: “il fatto che le ricordi e me le dici è comunque un segno deciso della tua anima”. Il nostro amore durò solo un mese ma lo ricordo come il più importante della mia vita tra i pochi precedenti e i non pochi successivi. Eravamo giovani allora e i tempi erano favorevoli ai giovani. Laureati entrambi da pochi mesi avevamo già il lavoro a tempo indeterminato. Potevamo scegliere di cambiarlo ma non perderlo, per nessuna ragione. Era un mondo e una società meno innaturali di questi. In quasi tutta l’Europa.

Ma torno a Nietzsche: “Quindi si è visto un valore superiore, ma che dico! Il valore in sé! Nei segni tipici del declino e della contraddizione degli istinti (…) hanno insegnato a considerare valori sommi solo i valori della décadence. La morale della rinuncia a sé è la morale della rovina par excellence , il fatto “io perisco”tradotto nell’imperativo ;

: “dovete tutti perire” (…) nega la vita nel suo ultimo fondamento”.

 

Pensate a quanti oggi vogliono che la guerra proceda a oltranza mettendo a repentaglio la vita di milioni di Europei: Ucraini Russi et ceteri.

 

Nietzsche conclude questa settima parte con le seguenti parole: “i dottrinari, le guide dell’umanutà, tutti i teologi erano dei décadents: perciò la trasvalutazione di tutti i valori in elementi ostili alla vita, perciò la morale …Definizione della morale-l’idiosincrasia di alcuni décadents che hanno la mira segreta di vendicarsi della vita- e ci riescono. Io do valore a questa definizione.

Bologna 13 febbraio 2023 ore 18, 30 giovanni ghiselli

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