La notizia da titolo testuale data da un canale televisivo: “due ciclisti sono morti investiti da un’automobile sulla statale adriatica nei pressi di Senigallia”.
Ne sono rimasto colpito perché percorro questa strada in bicicletta con uno o due amici tutte le volte che vado al porto di Ancona per imbarcarmi verso la Grecia.
Ma il commento della notizia dal titolo ingannevole non è questa, bensì il fatto che i due ciclisti, un uomo e una donna, non sono morti per essere caduti da soli: in realtà sono stati ammazzati da un automobilista che ha invaso la loro corsia.
Le uccisioni perpetrate dagli automobilisti fruiscono sempre di attenuazioni giustificative che preludono a un’assoluzione perché questo sistema per reggersi ha bisogno di vendere automobili.
Suscita maggiore sdegno la detenzione di un orso pericoloso e nocivo per la vita umana che l’uccisione di centinaia e pure migliaia di persone nella guerra che gli automobilisti fanno a ciclisti e pedoni. Ci siamo abituati: guidare a tutta velocità, magari guardando il telefonino è una moda seguita dai più.
Pesaro 13 agosto 2024 ore 17, 05 giovanni ghiselli
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