L'epillio che chiude la IV Georgica di Virgilio contrappone la serietà di Aristeo alla follia dell' incauto amante Orfeo preso da subita dementia : “Aristeo nella rappresentazione virgiliana è l'eroe più completo del regno georgico... Orfeo fallisce poiché viene meno alle rigorose prescrizioni degli dèi (492 s. rupta tyranni/foedera ). Egli non può rispettare gli ordini ricevuti perché manca di tenacia e fermezza: è un amante, e ha in sé la 'leggerezza' dell'amore che lo possiede...Il parallelismo fra Orfeo e Aristeo realizzato tramite l'espediente della cornice, ha la funzione di manifestare un'opposizione pertinente fra due atteggiamenti e due modi di vita: da un lato il georgòs scrupoloso e pio, dall'altro l'amante che- seppure armato della forza trascinante e sconvolgente di Eros-è però tradito da quello stesso furor che lo anima. L'amore è forza ma dementia (v. 488: cum subita incautum dementia cepit amantem )"[1], quando una pazzia improvvisa prese l'incauto amante.
La stessa Euridice strappata all'amante gli grida:"Quis et me...miseram et te perdidit, Orpheu,/ quis tantus furor? "(vv. 494-495), quale...quale follia così grande ha perduto me e te, Orfeo?
Obietto che l’apicultore “scrupoloso e pio” ha provocato la prima morte di Euridice quando la inseguiva per violentarla- La donna mentre fuggiva terrorizzata venne morsa da un serpente. La pietas di Aristeo è spietata quanto quella di Enea.
Nella Didone dell'Eneide l'amore è, di nuovo, furor :"ardet amans Dido traxitque per ossa furorem " ( IV, 101), arde d'amore Didone e ha contratto nelle ossa il furore. La regina di Cartagine, poco dopo che ha visto Enea è già "infelix pesti devota futurae" (Eneide, I, 712), disgraziata, consacrata alla rovina imminente: infatti dopo un altro po’ di tempo moriva suicida " misera ante diem" (IV, 697), disgraziata prima del suo giorno. Questo furor sarà usato da Enea senza nessun riguardo per la donna che lo aiuta. La abbandonerà fuggendo di nascosto, senza nemmeno salutarla.
Tali spietatezze da mascalzoni fatti passare per uomini pii non è stata denunciata nella scuola quando ero studente né la ricordano quanti esecrano giustamente le ingiustizie subite dalle donne.
Lo tengano presente le femministe.
La celebrazione di Virgilio priva di ogni critica nasconde questo suo disprezzo delle donne e il suo asservimento al potere, pure tirannico: rupta tyranni/foedera è il maximum scelus.
Questo “poeta organico” ha sempre celebrato il regime istituito dal suo protettore.
Questo non toglie che scrive magistralmente e insegna a scrivere bene. Altrettanto certo però è il fatto che da lui non si impara a criticare il potere, anzi a genuflettersi davanti a ogni tirannide.
Pesaro 10 agosto 2024 ore 9, 51 giovanni ghiselli
p. s.
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