Le uccisioni non sono mai immotivate. Il motivo che le accomuna tutte è sempre l’odio per la vita. Chi ama la vita non ammazza nemmeno una formica. Nel caso del ciclista accoltellatore della ragazza che non conosceva ce n’è anche un’altra motivazione: la mimesi dei bombardamenti sui civili con i massacri di bambine, bambini, donne e uomini del tutto sconosciuti a chi sgancia le bombe come chi ordina le carneficine, su su fino ai capi di Stato..
Queste stragi di Stati vengono perpetrate da anni in varie parti del mondo e sono fatte passare per opere buone, ben fatte. Chi non ha la difesa della cultura che alimenta lo spirito critico, a forza di vedere impunite queste ecatombi non cento buoi ma di persone inermi colpite a casaccio a decine di migliaia, finisce con il credere che ammazzare chi capita sia un segno di forza e di potere.
Sicchè i bombardamenti diventano esemplari per i deficienti predisposti a far male. Dovrebbe essere attuata una campagna educativa contro la violenza, non solo questa degli individui minorati, ma anche quella degli Stati terroristi che danno l’orribile esempio imitato da molti. Anche chi uccide con l’automobile segue la moda della violenza e pure molti altri non solo ammazzando bensì mancando di rispetto in varie maniere: negli sgarbi, nelle scortesie, nel parlare in maniera incomprensibile e così via. Mi avete capito credo.
Pesaro 30 agosto 2024 ore 23 giovanni ghiselli
p. s
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