Salimmo sul traghetto a Brindisi, come la prima volta che andai in Grecia con una costola rotta e con Fulvio. Allora era già agosto inoltrato. La terra, quando si avvicina settembre, rende l’immagine di una primavera dissepolta.
Avevo una cabina tutta per me questa volta e andai presto d dormire.
Alle nove però alcuni studenti vennero a chiamarmi perché tenessi una lezione sul ponte ventoso e assolato. Parlai per un’ora di Omero e del grado eroico dell’esistenza umana. L’eroe vuole primeggiare sempre: essere egregio nel combattere e nel parlare. Suggerìi di sostituire al combattere in guerra il contendere in pacifiche gare benefiche per la comunità. Ho sempre ammirato i campioni dello sport.
Ieri pomeriggio ho tifato per i due ragazzi anziani, Sara e Novak che hanno sconfitto i ventenni e anche la pulzella Jasmine, un gioiellino, di cui la compagna di doppio ha detto: “è come se Jasmine mi avesse allenato alla gioia.”. E’ vero: questa ragazza trasmette buon umore soltanto a guardarla”. Mi sarebbe piaciuto avere una figlia siffatta. Purtroppo non ho mai trovato una compagna con tale carattere. Tranne Helena ma era incinta di un altro.
Gli agonisti che vincono gare pacifiche sebbene molto difficili dovrebbero essere indicati come esempi ai giovani mortificati : i ragazzi contaminati dalle mode sono come i ruscelli montani inquinati da liquami immondi. Pensai a Ifigenia che allora era già parecchio imbrattata. Oggi non c’è più qui sulla terra.
Entrati nel golfo di Corinto, faceva abbastanza caldo ma sui monti che sormontano la costa settentrionale cioè la catena che culmina nella montagna sacra del Parnaso, c’era ancora la neve.
Sbarchiamo con la corriera traghettata che ci porta ad Atene.
Sotto l’acropoli vedo tanti fiori gialli, fichi d’India olivi, gattini girovaghi molto magri e uccelli canori. Animali che amo: sono aggraziati come le giovani donne. Mi giro verso il Partenone: uno spettacolo superbo, meraviglioso, ma non quanto i polpacci e le cosce di una ragazza che sale verso i Propilei. Le gambe di Ifigenia avevano una dignità fidiaca. Con il vestito trasparente che lasciava intravvedere le mutande colore del cielo sereno mi pareva l’aurea Afrodite che ama il sorriso. Senza di lei non c’è gioia qui sulla terra.
Nel biglietto d’ingresso all’acropoli leggo stampata una famosa fase di Plutarco su Pericle: “rese la città da grande grandissima, e, divenuto in potenza il supremo tra tutti gli uomini di governo, non accrebbe il suo patrimonio di una dracma”. Penso agli obesi barattieri impinguati con il denaro pubblico. In veste di pastor lupi rapaci.
Il Partenone è simbolo della potenza e della cultura di Atene: “la villa onde ogni scienza disfavilla”. Dopo la morte del suo stratego massimo questa polis suprema ha smarrito la sua energia., poi ha perduto l’impero. Però con il volgere delle stagioni Atene l’intera Grecia è diventata maestra di Roma vincendo culturalmente il feroce vincitore di tutte guerre nel Mediterraneo e oltre: Graecia capta ferum victorem cepit et artes/intulit agresti Latio[1]. Poi, attraverso la mediazione della lingua latina, l’Ellade è diventata maestra di tutta l’Europa. Questa nostra terra di civiltà nobile e antica, se vuole salvare la sua identità in mezzo al carnevale cosmopolita nel quale annaspiamo e brancoliamo, dovrà riellenizzarsi. Ne sono sicuro.
Pesraro 5 agosto 2024 ore 17, 34 giovanni ghiselli
p. s.
Statistiche del blog
Sempre1606413
Oggi430
Ieri345
Questo mese2020
Il mese scorso11384
Nessun commento:
Posta un commento