Che il sole, la fiamma nutrice della
vita, bruci tutte le odiosissime pesti del mondo e ci illumini ancora.
Dopo una notte e una mattinata di
pioggia fredda e greve “ecco il sereno - rompe là da ponente”, e sta uscendo il
sole come si addice al primo giorno di primavera, e a me. Ho studiato tutta la
mattina per la prossima conferenza che terrò nella notte dei Licei dove
presenterò un percorso su “Che cosa è umano”.
Oggi pomeriggio andrò in bicicletta poi
tornerò a studiare e al tramonto riceverò dal Sole per le mie fatiche
umanamente spese la mia borsa di studio: un minuto di luce in più rispetto a
ieri.
Una volta le borse di studio erano gli
amori che mi offrivano via via le donne benedette da Dio, una migliore
dell’altra. Allora dicevo a ciascuna¨you are the great
prize of my life. My Fellowship I call you”, ricordando quanto dice
Clare a Tess nel romanzi di Thomas Hardy. Questo se erano anglofone.
Se invece erano italiane o comunque capivano l’italiano, citavo di nuovo Tess ma in
questa nostra bella lingua. Stringevo la mano amabile e santa che mi aveva assistito durante la precedente, devota penitenza, quando facemmo il massimo del bene, poi domandavo:
“Sai quali sono le dita tue e quali le mie?”
Se lei rispondeva: “non lo so, sono
molto intrecciate”. Io, magnanimo e lieto, chiarivo: “Sono tutte tue”.
Oggi sono solo a Bologna e mi basta
questo minuto di luce donato dal dio per una letizia piena.
Con tanti saluti, baci e auguri
gianni
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