La mobilitazione per Liliana e la commemorazione
della madre di tutte le stragi.
Con la mia critica alle mobilitazioni voglio dire
che la massa avrebbe dovuto unirsi e muoversi in favore di Liliana Segre quando
da ragazzina era una vittima perseguitata, quando insomma ne aveva bisogno.
Come ne avrebbero avuto bisogno tanti altri Ebrei compresi
i genitori di questa adolescente. Allora le compagne, immagino ammaestrate
dagli adulti, fingevano di non conoscerla quando vennero fuori le infami leggi
razziali.
Liliana è una persona rispettabile, intelligente,
bene educata e ha subito orrende vessazioni ma ora per fortuna è una signora
elegante, benestante, e ha giustamente avuto una delle massime onorificenze
dello Stato italiano.
Ora sono altre le persone che hanno bisogno di aiuto
e faremmo in tempo a salvare.
Ma di queste si prendono cura pochissimi umani
veramente umani.
Quanto alla strage nefanda di Milano, la madre
di tutte le altre, nessuna delle quali è stata impedita da chi era al potere
politico né svelata da chi aveva forza mediatica di farlo, se ne sarebbero
dovuti cercare immediatamente i colpevoli e i mandanti e si sarebbe dovuto dire
subito che Valpreda e Pinelli non c’entravano in nessun modo con quell’orrore.
La verità provò a dirla e a scriverla Pasolini nel 1975 e fu un’altra vittima
della medesima violenza. Ora, per carità, si possono compiangere i morti, ma
non si devono dimenticare le causa più vera e meno dichiarata a parole di
quella e delle altre orribili stragi di cui lo Stato, o almeno certe sue parti,
e chi le reggeva e sorreggeva mediaticamente, furono per lo meno complici. Per
oggi basta. Ora ho la coscienza in pace siccome ho detto quanto dovevo a chi mi
legge.
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