NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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lunedì 23 dicembre 2019

Facit indignatio verba. E' l’indignazione che mi detta queste parole





Due ragazzine uccise da un guidatore ubriaco a Roma.

“la Repubblica”, 23 dicembre p. 1

“Travolte a 16 anni. Autista drogato.
Roma, investite e uccise davanti a casa. Il guidatore ventenne positivo al test”.

Non è un femminicidio, per giunta duplice, anche questo? Ma in casi del genere quasi nessuno protesta perché le automobili devono comunque essere vendute, altrimenti cala il PIL.
A pagina 12 dello stesso quotidiano: “Il guidatore positivo ad alcol e droga”. Questa è l’aggravante di un delitto che è tale anche se perpetrato da persona non positiva ad alcol e droga.
E a p. 13: “Nel 2018 tra i passanti 612 vittime. In Italia, secondo i dati Asaps riferiti al 2018, viene ucciso un pedone ogni 14 ore”
E’ una guerra.
Noi ciclisti e pedoni rischiamo ogni giorno la vita. Io sono cinefilo oltre che bibliofilo e cicloamatore, e vado spesso al cinema, di notte. Ovviamente pedalando.  Dopo avere schivato almeno un paio di automobili guidate freneticamente  come bolidi sfrenati e una motocicletta lanciata al massimo della velocità e del rumore da un centauro esagitato, dopo avere pagato il biglietto, devo anche subire almeno dieci minuti di pubblicità che inneggia ai veicoli motorizzati e promette ogni beatitudine a chi li compra. Io beatificherei piuttosto gli ammazzati da tali strumenti di morte. I martiri della delinquenza stradale.
Quelli che scendono in piazza dovrebbero protestare contro tale licenza di minacciare la vita, di terrorizzare, di uccidere. Il governo deve porre un limite all’uso di queste armi micidiali il cui effetto  letale è potenziato dai cellulari usati in modo omicida da chi guida e, devo riconoscerlo, talvolta in maniera suicida da chi attraversa le strade.
Anche i telefonini invece vengono pubblicizzati come indispensabili e ritenuti tali dai più.
Quando dico che non ho ne mai avuto uno e non lo voglio, passo per matto. Se mi capita di accennare al fatto che in un anno faccio 1500 chilometri di corsa a piedi, almeno 7500 in bicicletta e appena un migliaio in automobile, appaio solo stravagante, ma la mancanza di cellulare è da manicomio per i più.
Anche questo uso che limita e oscura la visione delle  persone, della terra e del cielo andrebbe ridotto ai minimi termini da leggi severe.
Chi protesta deve mettere bersagli concreti nel mirino: negando con forza ciò che danneggia o distrugge la vita e viceversa affermando, proponendo decisamente tutto quello che la fa crescere.
gianni
p. s
mi consolano le borse di studio.
  

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