Fellini viene
celebrato ogni giorno dal quotidiano “la Repubblica” . Pure troppo. Oggi 19 dicembre 2019,
nelle pagine 32 e 33 del giornale fondato da Scalfari c’è un articolo di
Roberto Chiesi intitolato “Le notti di Fellini e Pasolini”. Non mancano le
critiche reiproche tra i due. Pasolini ebbe a definire il collega di maggiore
stazza e successo “un elegante vescovone” e un “grande mistificatore”. E ancora: “Fellini
che di per sé è un piccolo caso della piccola Italia, diviene un grande fatto d’arte
per la dilatazione che lo rende enorme”.
Fellini a
sua volta descrisse il corpo di Pasolini con queste parole: “teso e polveroso da
gallo di combattimento e dalla curiosa andatura elastica, come se le sue corte
gambe avessero delle molle”. Il volto era “da proletario”.
Quindi
Pasolini: “Non avrei mai preteso la solidarietà di Fellini, figlio obbediente”.
Questo perché non si era schierato con i contestatori della Mostra.
Mi chiedo
perché i due registi abbiano avuto sorti e rinomanze talmente diverse.
Entrambi ci
hanno mostrato strati della società essendone i poeti, se vogliamo, e pure i
complici. Fellini è cantore e complice
di gente corrotta ma facoltosa, mentre
la complicità e solidarietà di Pasolini va a gente pure corrotta però
povera, emarginata, disperata. Ecco il motivo più vero delle diverse e
squilibrate valutazioni.
A parer mio
il più grande regista di quel periodo è stato Luchino Visconti. Anche lui
sottovalutato sebbene si occupasse, da esteta, di aristocratici oltre che di
proletari. Penso a Rocco e i suoi
fratelli, a Il gattopardo e a Ludwig. Film di qualità superiore tanto a quelli di Fellini quanto
a quelli di Pasolini che ha dato il suo meglio scrivendo di costume e di
politica, da figlio disobbediente e mal gliene incolse.
Visconti era di famiglia colta, nobile, antica
ed era, coerentemente, anche comunista. Ecco perché non è abbastanza ricordato.
Come, passando a un attore, Gian Maria Volonté un interprete eccellente, non inferiore al pur
bravo Mastroianni, ma, pure lui poco celebrato perché, appunto, comunista.
giovanni ghiselli
baci a chi capisce
gianni
baci a chi capisce
gianni
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