Rispondo
alla lettera di Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori, Giulia
Trappoloni pubblicata dal quotidiano “la Repubblica” di oggi, 20 novembre 2019
Carissimi giovani,
Vi scrive un
vecchio uomo della scuola che frequento dal primo ottobre del 1950. Non credo
che mi risponderete, probabilmente nemmeno mi leggerete, ma collocherò questo
scritto nel mio blog dove verrà
sicuramente letto. Quindi non scrivo solo per me. ieri ho visto Mattia Santori
ospite di Formigli in televisione, a Piazza pulita. Ho notato che Galli Della Loggia tendeva a pontificare e a dare ordini
al ragazzo.
Non farò così
anche io: non solo perché non ne ho l’autorità ma per il fatto che non ho il
carattere né la voglia di farlo. Non mi piace comandare né essere comandato. A quello che ha intimato al giovane: non farti dare del tu, io avrei risposto: “mi
scusi ma la cosa non la riguarda”.
Ordini no,
ma consigli sì. Ho letto la lettera dei quattro inviata al direttore del
quotidiano “la Repubblica”.
E’ preannunciata in prima pagina e pubblicata nelle seguenti due del giornale.
E’ alquanto lunga e non ho lo spazio per commentarla tutta: devo scegliere alcuni punti
cruciali.
Cito: “diamo
vita a un coordinamento nazionale, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di
un fenomeno culturale e sociale di resistenza all’avanzata del populismo e dei
suoi meccanismi di attecchimento”.
In queste
parole scritte noto la stessa carenza che ho trovato ieri in quelle dette in
televisione da Sartoni: un difetto di precisazione. Le parole “culturale”, “sociale”
e pure “populismo” sono generiche. Le prime due in questo momento indicano ogni bene e la terza ogni male. Ci si può ficcare dentro di tutto. A proposito
di culturale ad esempio, per me cultura significa lettura, studio, teatro,
cinema una scuola con ottimi insegnanti. E pure viaggi da fare magari in bicicletta. Per altri vuole
dire tutt’altro.
Sociale a parer
mio significa lavoro, riduzione drastica delle diseguaglanze, sanità del tutto
gratuita per chi non può pagarsela e una scuola funzionale alla elevazione
etica, estetica, e pure, appunto, sociale degli allievi. Populismo è negativo
quando penalizza il popolo come questo attuale. Non lo era certo quello di
Allende che venne accusato di tale “tradimento” dalla borghesia cilena e dai
generali felloni che lo ammazzarono in combutta con il governo degli Stati
Uniti. Le parole sono spesso polivalenti e vanno precisate.
Quanto all’ attecchimento del brutto populismo
di Salvini, questo, per fortuna, per demerito suo e pure per merito vostro, sta retrocedendo. Io penso
addirittura che colui non voglia vincere le elezioni regionali qui da noi: credo che
voglia prendere tempo rispetto a quelle politiche risolutive. Altrimenti non
avrebbe candidato la
Borgonzoni che non è assolutamente attrezzata non solo per
battere Bonaccini, ma nemmeno per confrontarsi con lui.
Cito ancora:
“La forza delle sardine è collegare il virtuale al reale, e non c’era niente di
meglio che favorire la nascita di un fenomeno sociale fatto di individui in
carne e ossa, capaci di mostrare che le piazze, virtuali e reali, sono di tutti”.
Ora il reale
però deve prevalere sul virtuale, e il reale sono i bisogni delle persone: il
necessario deve essere garantito a tutti. Nel necessario devono essere collocati:
il nutrimento, l’assistenza medica, la casa riscaldata, l’informazione, la
cultura, l’educazione.
Lo spreco
invece va tassato e scoraggiato. La pubblicità che invita a comprare prodotti
addirittura nocivi va ridotta, almeno dimezzata.
Una delle
cause dell’inquinamento è lo spreco e il PIL che deve crescere a tutti i costi:
conta più della vita delle persone.
Gli
automobilisti che uccidono impunemente donne uomini, vecchi e bambini non vengono
puniti perché il culto e la vendita delle automobili devono sussistere. Vi
suggerisco di presentare proposte chiare e concrete se non volete fare la fine
di Greta che propone a tutti i ragazzi lo sciopero scolastico, ossia il paese dei balocchi dove vive lei, creando giustificati sospetti di asinità.
“la
fretta-scrivete- è il nostro più grande nemico, sappiamo anche questo”
Io credo
invece che potrebbe danneggiare il vostro movimento l’indugio eccessivo nell’indicare
degli scopi.
Fate bene a
non lasciarvi strumentalizzare e a rimanere “liberi di esprimere pacificamente
un pensiero e di farlo con il corpo, contro ogni tentativo di manipolazione” E
poco più avanti: “L’italia è nel mezzo di una rivolta popolare pacifica che non
ha precedenti negli ultimi decenni”.
Pacifica va
bene, ma una rivolta deve dire dei no e pure “fare” dei no, se vuole rivoltare
le cose che non vanno: il lavoro che manca e il lavoro schiavizzato in primis. Poi la piaga delle raccomandazioni per le quali si entra nei posti ambiti quasi
esclusivamente per cooptazione.
Cito ancora:
“L’unica certezza che abbiamo è che siamo stati sdraiati per troppo tempo. E
che ora abbiamo bisogno di nuotare”
Fateci
sapere con precisione in quale direzione
Io spero che
sia contro la corrente mortale di questo capitalismo omicida
Saluti
giovanni ghiselli
p. s quanto ai lettori di questo blog sono arrivati a 855909 in meno di sette anni
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