"Dopo l’intermezzo democratico,
con la fioritura ateniese della tragedia e della commedia, i poeti dovevano di
nuovo dimostrare il loro talento alle corti dei monarchi (…) E come Menandro
essi rinunciano al pathos, ai programmi morali, all’impegno politico, e
osservano con sorridente comprensione il comportamento degli uomini”[1].
Ora i nostri politici danno
segni di impoliticità come gli scrittori sotto i despoti. Costoro devono mostrare di
essere funzionali al Mercato, al PIL, al Consumo le nuovi divinità situate in
tabernacoli empi.
Greta nonostante le smorfie, non è abbastanza eretica nei
confronti di questa religio che come
quella di Lucrezio, tantum potuit suadere
malorum, e pure le sardine con i loro sorrisi per il momento sono rimasti
sul generico limitandosi ad attaccare Salvini che è solo piccola parte del male.
Se vogliamo salvarci, dobbiamo
denunciare e sconfiggere questo capitalismo assoluto e dissoluto che distrugge
la vita.
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