Greta appare sulla copertina del settimanale
“Time” quale Persona dell’Anno.
Greta quale “fustigatrice di quei potenti che
continuano a non decidere” (“la Repubblica” prima pagina del 12 dicembre 2019).
Se questa espressione di tal Luca Fraioli non
fosse assurda e perfino comica farebbe pensare alla Flagellazione di Piero
della Francesca[1] dove “nessuno pensa a flagellare nessuno”[2].
Ieri sera tornando in treno da Milano a Bologna
una signora giovane con due bambini tendeva la mano chiedendo un aiuto per
sfamare i figli. Mi ha detto di chiamarsi Pamela.
Secondo me la persona, la donna dell’anno è lei,
è questa signora Pamela, siccome è simbolica e rappresentativa dei milioni di
persone che soffrono la fame.
Greta è una montatura fatta da quanti vogliono
che le attuali diseguaglianza antiumane e omicide sussistano perché l’unico
problema sarebbe un altro: quello denunciato da Greta che fustiga i
potenti facendoli piangere e sanguinare.
Intanto stesi a terra muoiono dal freddo i
barboni, e “due pedoni al giorno” sono “le vite perse sull’asfalto”
(“la Repubblica” p. 19)
Non sono vite “perse” queste dei bambini, delle
donne e degli uomini ammazzati dalle automobili, bensì persone uccise da
assassini che rimangono quasi sempre impuniti poiché le macchine, tutte le
macchine, devono essere vendute.
Sono in corso tante guerre come altre già
avvenute e altre che ci saranno
“La guerra che verrà
Non è la prima. Prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
C’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
Faceva la fame. Fra i vincitori
Faceva la fame la povera gente egualmente” (B. Brecht, Poesie di
Svendorg, del 1939).
giovanni ghiselli
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