domenica 30 ottobre 2022

Sul Potere. X parte. Il potere come “onorevole servizio”

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Il potere è razionale e morale solo se esercitato al servizio dei sudditi: nelle Epistole a Lucilio  il maestro di Nerone già ripudiato dal discepolo imperiale ricorda che nell'età dell'oro governare era compiere un dovere non esercitare un potere assoluto:" Officium erat imperare, non regnum" (90, 5).
 
Così aveva insegnato un discepolo di Zenone stoico ad Antigono Gonata re di Macedonia[1] cui il regnare apparve un “onorevole servizio”, e[ndoxo" douleiva[2].
 Annibale, dopo la traversata delle Alpi, parlando ai suoi soldati utilizzò questo topos: “alumnus prius omnium vestrum quam imperator” ( Livio, 21, 43). P. 209
 
Luogo simile  nel romanzo di Manzoni:"Ma egli, persuaso in cuore di ciò che nessuno il quale professi cristianesimo può negar con la bocca, non ci esser giusta superiorità d'uomo sopra gli uomini, se non in loro servizio, temeva le dignità, e cercava di scansarle" (I Promessi sposi,  cap. XXII).
 
Concetto analogo si trova in Psicanalisi della società contemporanea  di E. Fromm:"Il capo non è soltanto la persona tecnicamente più qualificata, come deve essere un dirigente, ma è anche l'uomo che è un esempio, che educa gli altri, che li ama, che è altruista, che li serve. Obbedire a un cosidetto capo senza queste qualità sarebbe una viltà" (p. 299).
 
 La protagonista dell'Antigone di Brecht si propone come tale tipo paradigmatico in antitesi a Creonte il quale le domanda:"Di' dunque perché sei così ostinata". E la ragazza risponde:"Solo per dare un esempio".
Il potere del resto secondo la figlia di Edipo è una specie di droga che asseta di sé:"Perché chi beve il potere/Beve acqua salsa, non può smettere, e seguita/Per forza a bere".
“Sono rari i sovrani che apprendono la saggezza nella sovranità. Al contrario, l’occupazione del potere suscita un delirio di potenza, e la sete di potere suscita il più delle volte ambizioni smisurate. Così intorno al potere si moltiplicano colpi di stato, assassini, fratricidi, patricidi, così ben descritti da Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare, mentre la follia insita nel potere è stata mirabilmente mostrata da Calderón de la Barca ne La vita è sogno. Minacciati da rivali o da pretendenti, i despoti diventano patologicamente diffidenti di tutto”[3].
 

Bologna 30 ottobre 2022 ore 17, 05
giovanni ghiselli

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[1] 276-239 a. C.
[2] Eliano, Var. hist.  II 20.
[3] E. Morin, L’identità umana, p. 164.

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