domenica 16 ottobre 2022

Satyricon. Elogio della semplicità

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Domani, 17 ottobre,
terrò una conferenza sul Satyricon al centro Stella, dalle 16.
 
Inizierò con l’elogio della semplicità.
 
Lo stile e il gusto della semplicità.
Polinice nella tragedia le Fenicie di Euripide afferma la parentela della semplicità con la giustizia e con la verità:"aJplou'" oJ mu'qo" th'" ajlhqeiva" e[fu,-kouj poikivlwn dei' ta[ndic' eJrmhneumavtwn" (vv. 469-470), il discorso della verità è semplice, e quanto è conforme a giustizia non ha bisogno di interpretazioni ricamate. Invece l' a[diko" lovgo" , il discorso ingiusto, siccome è malato dentro, ha bisogno di artifici scaltri:"nosw'n ejn auJtw'/ farmavkwn dei'tai sofw'n" (v. 472).
 
Seneca ricorda il verso 469 traducendolo così: “ut ait ille tragicus ‘veritatis simplex oratio est’, ideoque illam implicari non oportet” (Ep. 49, 12), come dice quel famoso poeta tragico “il linguaggio della verità è semplice”, e perciò non deve essere complicata
 
La semplicità è un fatto morale e pure estetico
Petronio aveva scelto lo stile della  semplicità:"  Ac dicta factaque eius quanto solutiora et quandam sui neglegentiam,  praeferentia, tanto gratius in speciem[1] simplicitatis accipiebantur" (Tacito, Annales , XVI, 18).  Le sue parole e i suoi atti quanto più erano liberi e manifestavano una certa noncuranza di sé, tanto più piacevolmente erano presi come segno di semplicità. Del resto come collaboratore di Nerone aveva dato prove di capacità non solo quale esteta ma anche quale console e proconsole:"Proconsul tamen Bithyniae et mox consul vigentem se ac parem negotiis ostendit", si mostrò vigoroso e all'altezza dei compiti. 
 
“Altri uomini immersi nella voluttà, ma privi del suo gusto, sono disprezzati e condannati come ganeones e profligatores[2]. Ma la sua raffinatezza è accompagnata da una sovrana nonchalance (quaedam sui neglegentia), e questo gli dà una parvenza di simplicitas. La notazione, a sua volta raffinata e profonda, non sarebbe dispiaciuta al “classicista” Petronio: creare con un lavoro raffinato la parvenza della naturalezza è la grande ambizione del classicismo antico; la prosa di Petronio non sembra abbia fallito questo scopo”[3].  
 
Ebbene il probabile autore del Satyricon , Petronius Arbiter, attraverso l'io narrante Encolpio, considera la propria opera caratterizzata da una straordinaria semplicità "novae simplicitatis opus " (Satyricon, 132, 15).
 
Il motto che riassume questo stile potrebbe essere l'affermazione di Pericle: "filokalou'mevn te ga;r met j eujteleiva" kai; filosofou'men a[neu malakiva"" (Tucidide, II, 40, 1). in effetti amiamo il bello con semplicità e amiamo la cultura senza mollezza.
Più avanti Tucidide indica la semplicità come il nutrimento di quell'anima nobile che venne negata dalle guerre civili: a causa di queste ("dia; ta;" stavsei""), fu sancito ogni genere di malizia nel mondo greco e sparì, derisa, la semplicità di cui per lo più la nobiltà ha parte:"kai; to; eu[hqe" , ou'J to; gennai'on plei'ston metevcei, katagelasqe;n hjfanivsqh" (III, 83, 1). Sembra l'elogio funebre della nobiltà che è anche, forse soprattutto, semplicità, ingenuità e schiettezza.

Bologna 15 ottobre 2022 ore 10, 18
giovanni ghiselli

p. s
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[1] Insomma, come nel caso di Sofronia della Gerusalemme liberata, "le negligenze sue sono artifici" (II, 18). 
[2] Dissoluti e dissipatori
[3] A. La Penna, Aspetti del pensiero storico latino, p. 193.

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