Altra forma di razzismo è quella
che chiede la rottamazione dei vecchi, una moda inagurata dal malaugurato Matteo Renzi.
Quando vedo politici anziani
e anche bravi andare in sollucchero davanti a un giovane portavoce delle
sardine che dice simpaticamente parole condivisibili ma alle quali il parlamentare
navigato dovrebbe aggiungere un commento
tratto dall’esperienza, mi viene in mente Fidippide che nelle Nuvole di Aristofane esce dalla scuola
di Socrate e parla ex cathedra dei massimi sistemi contraddicendo e zittindo il
vecchio contadino Strepsiade che l’ha messo al mondo.
Questa commedia è una satira
del presunto pensatoio socratico e vuole innanzitutto fare ridere, anche se
Platone nell’ Apologia di Socrate fa
dire al suo maestro sotto processo che le accuse contro di lui compaiono già in una
commedia di Aristofane dove si vedeva un certo Socrate preso in giro mentre
cammina per l’aria e blatera scemenze. La commedia venne rappresentata più di
20 anni prima dell’accusa formale presentata da Anito e Meleto, ma Platone non
esclude che contribuì alla condanna capitale del maestro.
Ora voglio dire che i giovani vanno ascoltati,
rispettati, e se sono bravi, anche ammirati. Ma comunque mai adulati, bensì
sempre incoraggiati a fare meglio. Cito quindi alcune parole tradotte alla
lettera dall’Apologia appena menzionata:
Socrate dice di essere
stato posto “da un dio accanto alla polis come presso un cavallo grande e di razza, ma piuttosto
pigro a causa della sua mole e bisognoso di essere stimolato da un tafàno-deomenw/ ejgeivresqai uJpo;
muwpov" tino"-
Così, mi pare, il dio ha messo ai fianchi della città un uomo del mio stampo e
io non smetto mai di stimolarvi e persuadervi e rampognarvi uno per uno,
standovi accanto tutto il giorno e dovunque” (30e-31a).
Ho nostalgia di persone di quello
stampo.
gianni
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