Ho approvato, e non lo
rinnego, una certa fase politica di Trump tesa all’isolazionismo e al
pacifismo. Per esempio ho trovato ottima cosa i migliorati rapporti con la Corea del Nord. Ora che l’anziano
presidente ha ordinato un assassinio
latore di guerra, forse spinto dai fabbricanti e mercanti di armi, o dai peggiori
militari peggiori, lo considero al pari di un gangster demente che sta portando il suo paese
verso la guerra. Credo che noi italiani, per non esserne coinvolti, dobbiamo
prendere le distanze da tale decadenza mentale. L’Iran non è l’Iraq, dove è
stato punito un ex servo diventato riottoso, come è successo in maniera più
coperta ad alcuni politici italiani, l’ex Persia ha un popolo di parecchie decine di milioni di
persone, una potenza ben maggiore dell’Iraq , e in seguito a questo atto terroristico cercherà di
potenziare il proprio armamento.
Insomma rischiamo la terza
guerra persiana dopo Maratona e Salamina.
Con il sorridente
grassottello coreano Trump è stato più ragionevole proprio per le armi che quel paese possiede. Chi in Italia elogia
Trump dopo questa azione sconsiderata e pericolosa per buona parte del mondo,
noi compresi, è un incosciente.
Tra l’altro credo che dopo
questa mossa Trump non abbia più nessuna possibilità di essere rieletto. Così
come in italia non riceverà molto consenso chi, stupidamente, lo approverà.
I soliti idioti mi
rinfacceranno la precedente simpatia per il relativo pacifismo del presidente
americano. Rispondo che appena colui ha compiuto questo pericoloso crimine
politico, io ho cambiato il mio giudizio, e non perché sia cambiato io ma
perché è mutato, molto in peggio, colui che probabilmente pagherà questo errore
con la non rielezione.
Per la legge del contrappasso
della quale segnalo ai miei lettori solo poche occorrenze
Nel doloroso canto (Kommós ) che precede l'epilogo dell'Agamennone di Eschilo il Coro dice queste
parole:"paga chi uccide (ejktivnei d j oJ kaivnwn)./Rimane saldo, finché Zeus rimane
nel trono/che chi ha fatto subisca:
infatti è legge divina"( mivmnei de; mivmnonto~ jen
qrovnw/ Diov~ - paqei`n to;n e[rxanta:
qevsmion gavr”, vv.
1562-1565).
C’è una ripresa di questo nel kommós delle Coefore:
dravsanta paqei'n,- trigevrwn mu'qo" tavde fwnei' (313-314), subisca chi ha agito,
un detto tre volte antico suona così.
Nell’Eracle
di Euripide Anfitrione indirizza queste parole a Lico inconsapevolmente
incamminato verso la morte: ” (727) prosdovka de; drw'n
kakw'"-kakovn ti pravxein” (727-728), aspettati facendo del male di averne del male. Per ora basta
così
gianni il poverello di Pesaro tornato a Bologna
Nessun commento:
Posta un commento