Non è mio costume infierire
su chi perde, in questo caso su Salvini che del resto in Calabria ha vinto. Però
mi chiedo come ha potuto, da politico navigato e astuto qual è, scegliere una
candidata che, si è visto subito, non aveva i mezzi necessari per competere da
vincente con Bonaccini. Probabilmente il capo della lega voleva ascrivere a sé
una vittoria in Emilia, ottenuta, credeva, con l’aggiramento degli elettori
attraverso un vortice di chiacchiere non prive di millanterie. La conclusione
mia, e credo di molti, è che la maggioranza degli
elettori, in questo caso dell’Emilia, non è stata risucchiata da quel gorgo, sicché Salvini si è rivelato incapace
di capire e prevedere politicamente. E’ un primo sintomo di decadimento. Aggravato
da quello “stravincerò” degno di Pirgopolinice, il buffo soldato fanfarone della
commedia di Plauto. Salvi dunque dal mulinello dell’enfatico miles parolaio, tiriamo un sospiro di
sollievo.
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento