Grande, quasi incalcolabile è
la quantità vostra quando vi radunate nelle piazze di Bologna e non solo. In
tanta quantità, lo so, c’è anche della qualità, una buona qualità politica. State
contribuendo alla sconfitta di Salvini e della sua ombra, è questo è un bene
per l’Italia.
Ora però vorrei vedere una
crescita e una maggiore specificazione della qualità con precise indicazioni
relative alla scuola, all’educazione, alla cultura, alla giustizia sociale,
aspetti tutti carenti nella vita italiana.
Ho osservato con gioia il
vostro aspetto dionisiaco- Alle Menschen werden
Brüder -con l’affratellamento di tanti umani giovani adulti e
vecchi, donne e uomini, sì anche uomini che non sono tutti animali da preda
pronti a stuprare le donne appena vedono qualche centimetro di pelle nuda in
più, come ha scritto una giornalista suscitando il mio sdegno di uomo umano
come ce ne sono tanti.
Però non ho ancora visto l’apollineo
che definisce l’identità con le parole che salutavano chi entrava nel santuario
di Febo situato a Delfi, l’ombelico del mondo:“Conosci te stesso” e “Nulla di troppo”.
Molto presto sarà tempo di uscire dal generico, forse è già tempo, e
di aggiungere al volto dolce
ridente e dolce loquente di Santori una denuncia seria e una condanna severa,
un anatema dell’ignoranza, dell’ingiustizia e dei luoghi comuni cretini.
Con simpatia
Gianni
p.s
confesso che avevo scritto un
anatema con l’apostrofo, poi mi è venuta in mente la parola greca, neutra e ho
corretto lo sbaglio deplorevole in un alunno di scuola media. Anche questo
coraggio di riconoscere e denunciare i propri errori, pur grossolani, dobbiamo
trovare. Chi conosce e apprezza se stesso può farlo. Vorrei che la giornalista menzionata
sopra, Concita Di Gregorio, che nell’insieme non è una cattiva giornalista né una
brutta persona, riconoscesse il proprio. Garantisco che, da uomo e maschio
amantissimo delle femmine umane quale sono, ho sempre provato orrore anche solo
per chi sfiora con un dito una donna che non lo gradisce del tutto
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