venerdì 29 luglio 2022

Ione di Euripide. Seconda parte.


L’elogio della ramazza. Un breve ricordo di Pietro Citati

 

Xuto dunque figlio di Eolo e nipote di Zeus aveva ottenuto in sposa Creusa per il suo valore in guerra pur essendo un Acheo perciò oujk ejggenhv~, di stirpe diversa. L’uomo ha seminato la donna per molto tempo ma non ne è nato un figlio: quindi è rimasto a[tekno~ (65). Sono quindi andati all’oracolo di Apollo.

 

Nella Medea di Euripide Egeo fa la medesima cosa (vv. 665 ss.).

 

Apollo cui nulla sfugge farà in modo che Xuto creda Ione figlio suo.

Il suo amplesso con Creusa deve rimanere segreto a Xuto (cfr. l’Eterno marito di Dostoevskij).

Ermes entra in un avvallamento di allori- ej~ dafnwvdh guvala- 76

 

Gli allori di Delfi sono menzionati anche nell’Andromaca (1115) Ora si nota piuttosto un grande uliveto.

 

Ermes vede il figlio di Apollo che spazza il portale del tempio con rami di alloro- davfnh~ klavdoisin- 80. Lo chiamerà Ione, il nome che gli tocca quale capostipite della grecità ionica.

Entra in scena il ragazzo. Nella Parodo  Ione canta  descrivendo l’ambiente.

 La luce del sole scende sul tempio dalle cime inaccessibili del Parnaso, le a[batoi korufaiv (81). I servitori del dio devono andare ai gorghi argentati della fonte Castalia (95-96)  per le abluzioni rituali prima del silenzio e delle parole propizie. E’ la descrizione di un luogo sacro, tutto ritualizzato e  pulito, una specie di paradiso naturale rimasto incontaminato.

Pensate per contrasto ai lughi di culto trasformati in mercati e degradati a spelonca di ladri.

 

Personalmente ritualizzo e sacralizzo le mie visite ai luoghi santi andandoci in bicicletta: a Roma, a Delfi, sul Parnaso, sull’Olimpo, a Delfi.

 

Ione seguita annunciando le sue prossime e consuete fatiche: spazzare l’ingresso del tempio e versare gocce di acqua sul pavimento. Scaccerà gli stormi di uccelli che sciupano le offerte. Compiti umili svolti con devozione e amore

Segue l’elogio della ramazza, il giovane germoglio di magnifico alloro (112-114)

Questo ramo è uno di quegli oggetti associati agli autori dei testi in maniera privilegiata: la ramazza di Ione, come la seggiola di Van Gogh e il letto di Odisseo. Con questo ricordo Pietro Citati morto ieri:

 “Con questo letto così amorosamente lavorato, ha inizio la corona di oggetti privilegiati attorno ai quali si svolge la cultura occidentale: la ciotola di Robinson, il profumo di Baudelaire, le marmellate di Tolstoj, la madeleine di Proust, la seggiola di van Gogh; oggetti stabili, “solidamente fissati nel suolo”, ai quali abbiamo donato il nostro cuore.

Appena Ulisse rivela il “grande segno”, le ginocchia e il cuore di Penelope si sciolgono, come accade nell’amore, nel sonno e nella morte. Il letto costruito nell’ulivo è il segno sicuro, del quale può fidarsi” (P. Citati, La mente colorata, p. 272.)

 

Ione dunque spazza con  gioia

Non sa che Apollo è suo padre eppure gli si rivolge con affetto.

Dice al dio che compie la fatica bella kalovn ge povnon del servizio, e aggiunge una fatica anche gloriosa per me kleino;~ d j oJ povno~ moi, siccome servo gli dèi immortali. Sono fatiche propizie e non mi stanco oujk ajpokavmnw di impegnarmi con tutte le forze (135). Tali per me lo studio e la bicicletta.

Ione si rivolge ad Apollo chiamandolo padre pur senza sapere di essergli davvero figlio. E’ una forma di ironia tragica perché il pubblico lo sa.

La parodo continua

Pesaro 29 luglio 2022 ore 17, 46

p. s

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