venerdì 15 luglio 2022

Scalfari, Bergoglio e i tre ciclisti ammazzati


 

“la Repubblica” di oggi. Cito tre titoli

 

Grazie

Direttore nella copertina.

 

Shock Draghi

“Me ne vadonella prima pagina.

 

In prima pagina c’è un altro titolo.

“Il papa: perdo il mio amico!”

A pagina 2 segue la laudatio funebris di Scalfari scritta da Bergoglio.

Il titolo:

Amico laico

Mi mancherà

Parlare con te.

 

In prima pagina un altro titolo ancora

Tragedia a Grossetto

Auto contro i ciclisti:

quattro morti e sei feriti

“Infarto del guidatore-

 

A pagina 27  segue il pezzo intitolato

“La strage dei ciclisti travolti da un’auto

Malore del guidatore, quattro morti”

 

Questa terza notizia  è la più importante e la più dolorosa per la mia sensibilità.

 Intanto perché i tre ammazzati dall’automobile erano degli anziani che si mantenevano pregevolmente in forma e in salute: un pizzaiolo, un negoziante, un nonno pensionato, ciascuno di loro un quidam de populo, che domani nessuno ricorderà mentre le fanfare, i tromboni e i tamburi  continueranno a rumoreggiare celebrando quelli già celebrati durante la vita. Decine di pagine della Repubblica di oggi illustrano la dolce vita del defunto Scalfari con tanto di “quelle sere in via Veneto” , “un maestro in redazione” e così via.

Il nostro Papa  nella Lettera Enciclica Fratelli tutti  ripete più volte che il  prossimo è chi aiuta  quelli più bisognosi di aiuto e ricorda in diverse pagine la bella parabola del buon Samaritano.

La storia (N. T. Luca, 10, 25-37)  racconta di un uomo aggredito e derubato dai briganti che  poi lo lasciarono semivivo sulla strada. Di lì passò un sacerdote il quale lo vide e proseguì, poi un levita che lo vide e tirò dritto.

Per terzo  Samaritanus quidam iter faciens venit secus  et videns eum misericordia motus est (10, 33), gli si avvicinò e fu spinto dalla compassione. Nel testo greco c’è un’espressione più efficace ejsplagcnivsqh, venne toccato nelle viscere-splavgcna-

Sicchè il Samaritano aiutò il semivivus- hJmiqanhv"- semimorto  in greco-

con tutti i mezzi che aveva.

Il Papa però di fatto gratifica del titolo di amico un uomo di potere, non i quidam de populo.

 Questi li commemoro io scrivendo che la morte dei tre attempati ciclisti mi ha toccato le viscere e che il prossimo governo, se vuole essere migliore di questo, dovrà tra l’altro tutelare la vita dei ciclisti con piste riservate a loro, a noi che siamo esposti alla violenza di automobili e motociclette ogni volta che ci mettiamo a pedalare. Ma i sacerdoti e i leviti passano oltre senza nemmeno voltarsi. E purtroppo, questa volta, anche il sommo pontefice che si è dedicato a ingrossare il corteo dei celebranti il successo.

Mi permetto di criticare il Papa dopo averlo più volte elogiato, perché non ho pregiudizi e sono capace di biasimare chi stimo quando sbaglia e di dare ragione a un nemico quando ce l’ha.

Se non facessi questo, non sarei l’uomo strano che sono.

 

Pesaro 15 luglio 2022 ore 17, 15

p. s

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