Sono spinto a scrivere ancora dalla simpatia
per l’uomo Zanardi, per la sua umanità, e dalla condivisione suscitata dal
precedente pezzo in 69 lettori e 19 commenti.
Il titolo è “Se Alex tira fuori il meglio di noi” (pagina 1, poi pagina 36)
Nel quotidiano “la Repubblica” di oggi 21
giugno, il giorno del sole più alto, della luce più lunga e delle ombre più corte,
cui seguirà presto la vicenda contraria in questo turbinoso girotondo delle
stagioni, oggi dunque dì del solstizio estivo, leggo un articolo di Michele
Serra che, semplificato al massimo, contrappone la commozione per la sventura
di Alex al cinismo solitamente diffuso con l’indifferenza.
Cito alcune parole chiave: “E’
come se una routine depressa, e abbastanza cinica, trovasse momenti di vigoroso
e necessario rimedio, nei quali i buoni sentimenti, e addirittura l’incredibile
sentimento della concordia, possono finalmente sboccare (sic! sarà da leggere sbocciare immagino) con naturalezza”
Il pezzo è più articolato ma
la parte cui voglio replicare è questa.
I buoni sentimenti quando non
costano niente e non impegnano punto, non valgono nulla. La concordia è solo
apparente.
Il titolo è “Se Alex tira fuori il meglio di noi” (pagina 1, poi pagina 36)
Ribatto che Zanardi ha fatto
quello che fa un bravo maestro: ha tirato fuori il meglio dai migliori e il
peggio dai peggiori.
I migliori sono quanti hanno
deplorato la malasorte di questo sventurato agonista dopo avere sempre compianto
le numerosissime vittime di altri
incidenti stradali causati dalle automobili, avere deprecato le guerre, l’abbandono
dei naufraghi in alto mare e insomma tutte le sofferenze umane causate dall’indifferenza
o dagli ordigni degli uomini.
Chi invece compiange Alex e ignora o
addirittura approva le violenze continuamente perpetrate su uomini e donne
qualunque, umani che non fanno notizia, ridotti a numeri privi di significato e
difesa, è un seguace del sistema pubblicitario che segue quanto usualmente si
dice e si fa.
Secondo me costoro devono rimanere
in rispettoso silenzio davanti a questa sofferenza dato che ne hanno trascurate
o addirittura elogiate innumerevoli altre. Non sento alcuna concordia con chi,
per esempio, approva e incoraggia coloro che sparano sulle spalle di chi fugge,
o spara in testa a chi lo prega in ginocchio di perdonarlo, e non credo che
Alex, un uomo che ha amato e ama la vita, possa gradire la loro partecipazione
alle sue sofferenze. Con quelli come lui sento concordia.
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento