Permane e cresce la mia stima del virologo Massimo Galli che dice
con chiarezza quanto sa di sicuro e se ne assume la responsabilità.
Ieri, 23 giugno, ospite ottimo nella trasmissione della Berlinguer, ha
detto che si dovrebbe parlare solo sulla base delle competenze acquisite con lo
studio e il lavoro di una vita, e sul fondamento dei dati raccolti e segnalati
dai istituti seri.
Viceversa non dovrebbero
avere presenza e cittadinanza mediatica le infinite chiacchiere a vanvera o a casaccio
fatte da molti personaggi privi di specializzazione sull’argomento discusso,
talora anche carenti di rudimentale informazione.
Vi do un esempio di siffatta genia. Nella stessa
trasmissione di ieri c’era un tal Mirabella che credeva di parlare
filosoficamente del virus dicendo vuotaggini e banalità che non c’entravano
punto con questo terribile flagello. Qualche anno fa, già abbondantemente
adulto, questo signore disse degli insegnanti, storpiando Seneca: “dum
docunt (sic!) discunt”,
oltretutto in un contesto elogiativo dello studio del latino.
Ed è, né cangia stile,/ o mia diletta luna.
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento