Ex pluribus
quae legi aliquid adprehendo, dalle parecchie pagine che leggo, ne faccio mia
qualche parte ( Seneca Ep., 2, 5). Per approvarla o confutarla.
Pago ora il
mio debito giornaliero che consiste nel commentare criticamente alcune frasi
dopo che le ho lette nel quotidiano “la Repubblica”
Dunque oggi,
22 giugno, nella pagina 3 del solito quotidiano leggo: “Il piano. Favorire i
consumi. Si punta a rilanciare turismo, ristorazione, abbigliamento e
automobile (pagina 3)
Il lato
negatico e controversico - ejxarnhtiko;" - kantilogikov""[1] del mio spirito, insorge di fronte alla volontà di
incentivare il consumismo peggiore, quello deleterio.
Chiarisco non
sine dicacitate:
il turismo
in questi tempi equivale a diffusione del virus.
La
ristorazione in molti casi porta all’incremeto delle obesità con tutte le
malattie correlate. Per non dire della bruttezza.
L’abbigliamento
significa vanità.
L’incremento
dell’automobile poi è un altro aiuto dato al virus che ha colpito maggiormente
le regioni dell’aria più inquinata ed è l’arma micidialissima delle stragi
perpetrate da chi le guida, criminali che uccidono quanto il covid 19, se non
di più.
Oggi ho
fatto presto perché l’evidenza non ha bisogno di molte parole
Io
incentiverei piuttosto l’acquisto dei libri e delle biciclette.
Con un’altra
pudica aposiopesi vi risparmio il già troppo sentito mens sana in
corpore sano di un altro mio maestro di satira e motteggio.
Bologna 22
giugno 2020 ore 17, 26 giovanni ghiselli
p. s. il
blog è arrivato a 993639.
[1] Aristofane, Nuvole, 1171 - 1172. In fondo anche io, come
Fidippide, mi sono lasciato educare, in parte non piccola da Socrate, il più
sofista dei sofisti secondo Leopardi: “ E Socrate stesso, l'amico del vero, il bello e casto parlatore, l'odiator de' calamistri
e de' fuchi e d'ogni ornamento ascitizio e d'ogni affettazione, che
altro era ne' suoi concetti se non un sofista niente meno di quelli da lui
derisi?” (Zibaldone, 3474).
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