Cari maturandi,
prima di darvi il contributo
quotidiano per l’esame, vi consiglio di guardarvi dalle canzonature. Oggi la
ministra dalle belle labbra rosse vi ha preso in giro come faceva una volta il padrun dali beli braghi bianchi con i
suoi contadini.
La Azzolina dunque ha visitato
una scuola e ha trattato i maturandi come se fossero altrettanti attori
protagonisti, o addirittura degli eroi: “Siete nella storia”. La frase è vuota
di significato. Ci siamo tutti ovviamente. Bisogna vedere quale storia. Per
gran parte di loro sarà, temo, una storia di grandi difficoltà relative al
lavoro. Poiché non c’è stata preparazione né ci sarà selezione.
Dai trenta e più iscritti
alla quarta ginnasio del liceo Mamiani di Pesaro nel ‘58 ci diplomammo in una
quindicina dopo 5 anni di dura fatica, dura disciplina, dura vita. Però avevamo
garantito l’ingresso nell’Università e dopo la laurea era quasi sicuro un
lavoro con l’impiego degli studi fatti.
Seguitando a studiare, si potevano
salire altri gradini. Raramente fino in cima magari. siccome i posti più alti
già allora erano riservati.
Da parecchi anni oramai la
selezione era diventata infinitesimale, adesso è sparita del tutto. Non è un
vantaggio per la maggior parte di voi, ragazzi. Lo è solo per i pochi della
prima casta.
Quelli che fanno lavori
privilegiati sono spesso consanguinei tra loro o parenti acquisiti. Comunque il
più delle volte raccomandati.
Certo: non mancano alcune
eccezioni. Allora chi è bravo, ma non ha protettori, deve impegnarsi con tutte
le forze per valorizzarsi.
Lo sprotetto capace deve guardarsi
tra l’altro dall’ostilità del protetto che avverte il pericolo.
Ho chiuso la pars destruens. Segue,
nel prossimo blog quella construens che raccomando agli studiosi.
giovanni ghiselli
p. s. il blog è arrivato a 990118.
Qui le sole raccomandazioni che contano sono la verità, l’evidenza e la
bellezza di quello che scrivo, senza case editrici alle spalle, senza
pubblicità televisiva, senza recensioni nei giornali. Non credo che un
Carofiglio, per fare un solo esempio, abbia più lettori di me.
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