La decadenza della letteratura nel trattato dell'Anonimo Sul
Sublime prende
il nome, tagliato su misura, di universale carestia letteraria (lovgwn
kosmikhv... ajforiva, 44). Essa secondo il personaggio chiamato filovsofo" dipende dalla fine della democrazia che è la vera nutrice della
grandezza (44, 2). La
sorgente dell'eloquenza è la libertà; noi siamo fin dall'infanzia imbalsamati
nei costumi della servitù e non siamo altro che grossi adulatori (kovlake"...
megalofuei'", 44, 3).
Un servo infatti non potrà mai diventare oratore per la sua incapacità di
parlare liberamente e per la cautela inculcata dalle abituali vessazioni. Come
dice Omero (Odissea , XVII, 322-323) il giorno della schiavitù
toglie all'uomo metà del suo valore. Ogni schiavitù è una gabbia della mente e
una comune prigione.
Altre cause della decadenza culturale
adduce l’Anonimo: l’avidità di ricchezze, (filocrhmativa), l’amore dei piaceri (filhdoniva) ci rendono schiavi, e
l’amore del denaro (filarguriva) è novshma
mikropoiovn (43, 6) una malattia
che rende meschini.
Ps. Tacito nel Dialogus de oratoribus[1] dà
una spiegazione del genere della decadenza culturale. Curiazio Materno,
portavoce dell'autore, sostiene che una grande oratoria era possibile solo con
la libertà o addirittura con la licenza della peggiore repubblica, nel fervore
dei tumulti e dei conflitti civili. "Magna eloquentia, sicut flamma,
materiā alitur, et motibus excitatur et
urendo clarescit "
(36), la grande eloquenza, come una fiamma, si alimenta con del materiale, si
ravviva con il movimento e bruciando diventa più luminosa.
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