mercoledì 30 ottobre 2019

Logica machiavelliana e logica hegeliana. Il manierismo politico




Il clima di questo tempo richiede una logica dilemmatica,  machiavelliana : o…o, non quella hegeliana che tende alla sintesi la quale costituisce l’unità e l’inveramento di tesi e antitesi. Allora, “se vi piacque mai alcun mio ghiribizo, questo non vi dovrebbe dispiacere”: Di Maio o ci fa, o, più probabilmene, ci è, siccome non ha capito che un partito non può essere neutro ossia come dice lui “né di destra né di sinistra” ora che un centro non esiste dato che quello di una volta ora si è posto a destra guidato da Renzi. Ha detto bene ieri Emiliano che, finita la paura dell’armata rossa, il capitalismo si è scatenato e tende a trasformare i lavoratori in schiavi. Dunque chi dice di essere neutrale di fatto è dalla parte degli schiavisti.
  Oggi abbiamo il manierismo politico. La maniera è l’impossibilità di procedere oltre le categorie e le forme che si sono affermate e sono prevalse fino a diventare stereotipate.

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