Un grave difetto, una
carenza capitale è quella della conoscenza della storia.
L’ignoranza del passato è una
limitazione mentale che impedisce di progettare il futuro
Lo afferma Cicerone nell'Orator
[1]:
"Nescire autem quid ante quam natus sis acciderit, id est semper esse
puerum. Quid enim est aetas hominis, nisi eă memoriā rerum veterum cum
superiorum aetate contexitur?" (120), del resto non sapere che cosa
sia accaduto prima che tu sia nato equivale ad essere sempre un ragazzo. Che
cosa è infatti la vita di un uomo, se non la si allaccia con la vita di quelli
venuti prima, attraverso la memoria storica?
“Maturità della mente: a
questa occorre la storia e la consapevolezza della storia”[2].
Il senso storico e
quello letterario di T. S. Eliot impongono una visione d’insieme e
costringono a scrivere: "with a feeling that the whole of the
literature of Europe from Homer and within it the whole of the literature of is
own country has a simultaneous existence and composes a simultaneous order [3],
con la sensazione che tutta la letteratura europea da Omero, e,
all'interno di essa, tutta la letteratura del proprio paese, ha un'esistenza
simultanea e compone un ordine simultaneo.
La Memoria è madre delle Muse, quindi della poesia, e
la perdita della Memoria significa anche la rinuncia alla bellezza e alla
poesia. Del resto la poesia è a sua volta madre della storia. La
Memoria allora è madre della poesia e nonna della storia. Senza
memoria non c’è storia e reciprocamente senza storia non c’è memoria.
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