domenica 20 ottobre 2019

I tellurici



Non posso smettere di osservare con cupa meraviglia la categoria degli umani tellurici; uomini e donne privi di esigenze spirituali.
Pensano solo al lucro, al PIL, alla finanza, al mercato: veri grumi di terra.


H. Hesse sostiene che i sentimenti, gli stati psicologici e le manifestazioni spirituali determinano l’andamento delle cose materiali: “"Si sa o si intuisce che quando il pensiero non è puro e vigile, quando la venerazione dello spirito non è più valida, anche le navi e le automobili incominciano presto a non funzionare, anche il regolo calcolatore dell'ingegnere e la matematica delle banche e della borsa vacillano per mancanza di valore e di autorità, e si cade nel caos (…) Erano tempi feroci e violenti, tempi caotici e babilonici nei quali popoli e partiti, vecchi e giovani, rossi e bianchi non s'intendevano più. Andò a finire che, dopo sufficienti salassi e un grande immiserimento, sempre più forte si fece sentire il desiderio di rinsavire, di ritrovare un linguaggio comune, un desiderio di ordine, di costumatezza, di misure valide, di un alfabeto e di un abbaco che non fossero dettati dagli interessi dei grandi, né venissero modificati a ogni piè sospinto. Sorse un bisogno immenso di verità e giustizia, di ragionevolezza, di superamento del caos"[1]. 


[1] H. Hesse, Il giuoco delle perle di vetro, p. 33 e p. 368.

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