Non posso smettere di osservare con cupa meraviglia la categoria degli umani tellurici; uomini e donne privi di esigenze spirituali.
Pensano solo al lucro, al PIL, alla finanza, al mercato: veri grumi di terra.
H. Hesse sostiene che i sentimenti, gli stati
psicologici e le manifestazioni spirituali determinano l’andamento delle cose
materiali: “"Si sa o si intuisce che quando il pensiero non è puro e
vigile, quando la venerazione dello spirito non è più valida, anche le navi e
le automobili incominciano presto a non funzionare, anche il regolo calcolatore
dell'ingegnere e la matematica delle banche e della borsa vacillano per
mancanza di valore e di autorità, e si cade nel caos (…) Erano tempi feroci e
violenti, tempi caotici e babilonici nei quali popoli e partiti, vecchi e
giovani, rossi e bianchi non s'intendevano più. Andò a finire che, dopo
sufficienti salassi e un grande immiserimento, sempre più forte si fece sentire
il desiderio di rinsavire, di ritrovare un linguaggio comune, un desiderio di
ordine, di costumatezza, di misure valide, di un alfabeto e di un abbaco che
non fossero dettati dagli interessi dei grandi, né venissero modificati a ogni
piè sospinto. Sorse un bisogno immenso di verità e giustizia, di
ragionevolezza, di superamento del caos"[1].
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