Rifacimento di alcune parole di Thomas Mann. Gli autori grandi ci chiariscono quanto facciamo.
Quando coteggiavo Helena, pensavo che se dopo quella corte serrata, appassionata, colta e astuta il nostro darsi del tu non avesse assunto il suo pieno significato, se noi due non avessimo colto il massimo frutto elargito a due mortali destinati alla putrefazione, l’onta di quel fallimento sarebbe ricaduta su l’intera mia vita mia, sulla mia stirpe, e addirittura su Dio che intendeva celebrare le proprie nozze con la vita attraverso il nostro amore.
Sarebbe stato un orrore totale, una catastrofe cosmica.
Il mio riscatto e la conseguente kalokajgaqiva della mia vita, il bene che ho voluto e fatto a me stesso e al mio prossimo, è dipeso da quel concubitus del tutto santo e felice. Tanta intensità non poteva durare più di tre settimane. E così sia.
Bologna 14 febbraio 2024 ore 18, 47
Dedico questo post a Helena, che sia viva o che il suo corpo abbia già compiuto la vita.
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