Tergiversare
Tervigersare in latino tergiversari -cioè tergum vertere- girare la schiena.
E’ la tattica ora attuale e usuale per eludere, non rispondere, non affrontare i problemi. Se non si cercano le cause non si possono eliminare gli effetti.
Nihil novi sub sole
Sentite cosa dice Ulrich al generale Stunm: “ ma certo che hai da fare coi campi di petrolio! E’ una questione che interessa il vostro reparto di marina per la fornitura di combustibile alle navi, e se Arnheim vuole acquistare i campi e scavare i pozzi, deve promettere di farvi prezzi speciali! D’altra parte la Galizia è terreno di schieramento e bastione contro la Russia, sicché voi dovete curare che lo sfruttamento dei campi, che egli intende promuovere, sia particolarmente protetto in caso di guerra. Dunque la sua fabbrica di corazzature vi verrà di nuovo incontro per i cannoni che volevate.
Come non ci pensavo? Siete addirittura nati l’uno per l’altro” (Musil, L’uomo senza qualità, III, 13, p. 750)
750
Una spiegazione: siamo nell’impero austro-ungarico nel 1913.
La Galizia è parte di questo impero multinazionale e corrisponde all’attuale territorio di Leopoli: l’Ucraina occidentale tuttora bastione contro la Russia a quanto si dice e si ripete.
Il magnate tedesco Arnheim vuole acquistare i campi della Galizia e scavare dei pozzi. Il petrolio servirà all’esercito austro ungarico che dovrà comprare armi da Arnheim per difendere i pozzi. Lo Stato e il nababbo si scambieranno e gratificheranno con “prezzi speciali” E saranno contenti. Se nella guerra che seguirà ci sarà moriranno milioni di giovani, non importa. Dunque: nihil novi sub sole.
Ci sono capri espiatori e ci sono sciacalli, iene, corvi che corrono a cibarsene.
Chi è davvero svantaggiato in questa società è chi fa i conti con il decoro, con la dignità. Con il bello stile
Un dilemma
Un dilemma sul proprio dovere: lavorare nel posto dove il destino ha collocato la nostra vita oppure scegliere quello dove funzioniamo meglio e piegare consapevolmente le circostanze?
La Diotima di Musil vaga con il pensiero tra queste due possibilità. Io sostengo che dobbiamo lottare per tutta la vita al fine di trovare via via, la posizione dove ci troviamo e funzioniamo meglio.
Seneca fa l’esempio della supinata testudo la testuggine ribaltata che si agita finché non trova la posizione naturale.
“Nullum tormentum sentit supinata testudo, inquieta est tamen desiderio naturalis status, nec ante desinit niti, quatere se, quam in pedes consistit” Ep. 121, 8, la tartaruga resupina, rovesciata sul dorso, non sente alcun dolore, tuttavia è inquieta per la mancanza della sua posizione naturale e non smette di fare sforzi , di agitarsi prima di essersi rimessa in piedi.
Anche noi ci agitiamo quando non viviamo la nostra vera vita. Quando ci mandano via è perché l’abbiamo voluto noi,
Bologna 18 febbraio ore 18, 19 giovanni ghiselli
p. s
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