Uccidere fa parte di una moda scellerata. Si ammazzano donne e bambini in gran numero, ogni giorno.
In senso più lato la moda è prevaricare, umiliare fino a mortificare i deboli, gli indifesi privi di qualsiasi protezione. Costoro stuzzicano l’istinto distruttivo dei sadici. I più feroci sono quelli poco meno deboli delle loro vittime e perciò furiosamente ostili nei loro confronti.
Questa moda presenta diversi gradini di una scala che scende a livelli infimi, infernali. In fondo c’è l’uccisione delle bambine e dei bambini. Quelli che hanno i genitori poveri e pure loro maltrattati non meritano alcuna compassione. Parole di riprovazione casomai vanno agli assassini dei figli di genitori abbienti: solo questi sono innocenti e non meritano la morte. Secondo me nessuno la merita.
Mi chiedo quale sia la colpa dei figli dei poveri. Ma la violenza è di moda e va approvata il più possibile.
Gli assassini delle donne si trovano in un gradino prossimo all’infimo. Di questi per lo meno dicono male quasi tutti senza del resto che le donne in pericolo vengano tutelate. Chi le ammazza pratica una mimesi peggioi che scimmiesca: vede altri che lo fanno e li imita pensando che sia un atto normale o addirittura eroico.
Certo è che è diventato usuale dato che si ripete ogni giorno.
Sarebbe necessaria un’educazione catartica ma la paideia etica ed estetica oggi è fuori moda: si deve insegnare e imparare solo la tecnica.
Un’altra forma di violenza in fashion è pilotare automobili e motociclette correndo all’impazzata, rumoreggiando e –“perché no”- uccidendo piuttosto che rallentare.
In questa deriva quindi troviamo la negazione del salario minimo, le differenze abissali tra gli stipendi di persone che fanno lavori diversi, come se alcuni mestieri fossero inutili e meritassero tutto il disprezzo possibile.
E ancora: lasciare affogare i naufraghi è di moda, lasciare senza cure mediche i malati poveri e altre nefandezze siffatte sono di moda.
Oggi lo è perfino la guerra, tanto che l’ovvia richiesta di cessare il fuoco viene respinta e sdegnata da molti.
Del tutto fuori moda sono invece la solidarietà, la simpatia, la compassione tra gli umani. Azione e sentimenti buoni, favorevoli alla vita umana, a partire da quella degli ultimi, sono diventati inusuali e inattuali. Personalmente sono fiero di essere inusuale e inattuale. Finché la moda sarà questa della violenza oserò essere del tutto out of fashion.
Lo scrivo in inglese per essere compreso pure da chi leggendomi avesse messo in soffitta la nostra lingua insieme con la nostra etica e la nostra estetica. Anche la nostra morale e la nostra lingua oramai sono obsoletae come me, a[nqrwpo~ ajrcai`o~, uomo antico e fuori moda.
Del povero ostello da dove invio questi messaggi in varie parti del mondo sono felice e dico: non est in toto orbe sanctior locus.
Bologna 15 febbraio 2024 ore 19, 12 giovanni ghiselli
p. s.
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