lunedì 5 febbraio 2024

La sera del dì di festa. Emma Stone, Helena e la mamma.

Ieri sera è stata davvero sera del
  dì di festa: ho riveduto il film Povere creature, questa volta in italiano.
Un film è meraviglioso grazie a un bravo regista e aun’attrice splendida che interpreta il ruolo di una donna libera, insofferente di qualunque costrizione. Questo è il tipo di donna più amabile e più spaventoso dopo tutte le porcherie che la maleducazione sessuale ci inculcò nel cervello cereus in vitium flecti quando eravamo bambini. Allora  subimmo la condanna di quelle che sarebbero state le nostre gioie mai godute con  la persona intera.
 
Dopo i vent'anni, anche grazie alla sciacquata catartica del 1968, ho avuto la buona ventura di incontrare e amare alcune donne siffatte: ieri vedevo il film del regista greco Yorgos Lanthimos con un’amica che mi ha reso contento dicendo che Emma Stone le ricorda la Elena finlandese che amai nel 1971 a Debrecen. La più amata di tutte.
 
Tali amori, appena una decina scarsa, durarono poco perché la mia sottomissione al terrorismo familiare e clericale, la mia viltà dunque, temeva le sole donne che mi piacevano tanto da amarle. Ora sono vecchio e ho una testa meno intronata di allora ma ho anche tante occasioni in meno di incontrare femmine umane di tale splendore fisico e mentale. Quasi nessuna più. Le altre incontrate nell’erto e arto percorso della mia vita, una cinquantina, mi hanno annoiato o disturbato assai. Non significavano né quando parlavano né quando stavano zitte. Sicché sono fuggito o le ho fatte fuggire. Da più di un anno solo. Mi consolano i miei studi, le mie conferenza e il ricordo delle creature terrene e celesti che ho osato amare per un mese.
Quando ne vedo al cinema una che me le ricorda mi torna in mente la felicità di allora. Emma Stone e il personaggio Bella Baxter da lei interpretato mi ha fatto venire in mente anche la mamma per i colori  e per la capricciosità ribelle della donna ricreata con un cervello di bimba.
Sono grato a Dio, chiunque egli sia, di avermi fatto incontrare e amare donne tanto ben fatte quando eravamo giovani. Per piacere a loro ho studiato tanto, per gratitudine a loro continuo a studiare e a scrivere.
Un abbraccio.
gianni, giannetto, giannettino come mi chiamavano in casa la mamma e le zie, donne amabili e amate anche queste. Prefiguravano le migliori tra le successive.
 
Bologna 5 febbraio 2024 ore 9, 19 
giovanni ghiselli

p. s
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