Censurare le parole e punire chi le ha dette, o le ha scritte, mette in dubbio, in forse e in pericolo la parresia che è il fondamento e la colonna della democrazia.
Non condivido e non mi piacciono le parole del generale censurato e punito, ma non approvo il fatto che queste parole- a me sgradite- ricevano biasimi maggiori delle bastonate inflitte a dei ragazzini inermi e punizioni peggiori del mancato soccorso agli annegati di Cutro.
Bologna 29 febbraio 2024 ore 10,22.
p. s.
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