Desiderio di delicatezza che fa parte dell’umanesimo.
Saffo "e[gw de; fivlhmm' ajbrosuvnan"[1], io amo la delicatezza.
Nell’Odissea Nausicaa chiede con delicatezza a Odisseo soltanto di non scordarla quando sarà tornato alla terra dei padri perché a lei per prima deve la vita (VIII, 461- 462), e l’uomo che è stato salvato dalla ragazza risponde con altrettanta finezza d’animo: se arriverò a casa ti rivolgerò, pensieri devoti come a un dio, poiché tu mi hai salvato la vita, fanciulla (su; ga;r m j ejbiwvsao, kouvrh., v. 468).
Non meno fine è il commento di Nietzsche: “Bisogna prendere congedo dalla vita come Odisseo da Nausicaa-benedicendola, più che restandone innamorati"[2].
C'è da domandarsi "quanta delicatezza d'animo sia necessaria per essere un…vincitore di mostri"[3].
La prima delle Lezioni americane[4] di Calvino si intitola Leggerezza e segnala un atto di delicatezza da parte di Perseo nelle Metamorfosi di Ovidio: il figlio di Danae, dopo avere ucciso la Gorgone anguicrinita, ne appoggia la testa al suolo ma, usandole un premuroso riguardo, ammorbidisce la terra con foglie e stende verghe nate nel mare:"anguiferumque caput durā ne laedat harena " (IV, 741), per non sciupare con la sabbia scabra il capo che porta serpenti.
"Qui Ovidio ha dei versi (IV, 740-752) che mi paiono straordinari per spiegare quanta delicatezza d'animo sia necessaria per essere un Perseo, vincitore di mostri…Mi sembra che la leggerezza di cui Perseo è l'eroe non potrebbe essere meglio rappresentata che da questo gesto di rinfrescante gentilezza verso quell'essere mostruoso e tremendo ma anche in qualche modo deteriorabile e fragile. Ma la cosa più inaspettata è il miracolo che ne segue: i ramoscelli marini a contatto con la Medusa si trasformano in coralli, e le ninfe per adornarsi di coralli accorrono e avvicinano ramoscelli e alghe alla Medusa"[5].
Insomma la Gorgone non è svanita nel nulla, ma come canta Ariele in La tempesta di Shakespeare :"Of his bones are coral made;/Those are pearls that were his eyes:/Nothing of him that doth fade,/But doth soffer a sea-change/Into something rich and strange " (The Tempest , I, 2), delle sue ossa si sono formati coralli, sono perle quelli che furono I suoi occhi, nulla in lui scompare ma subisce un cambiamento marino in qualche cosa di ricco e strano.
Infine Proust: Swann era dispiaciuto del fatto che Odette dopo avere passato sei mesi con lui “non arrisse a intendere che vi sono sere in cui un essere di un’essenza un po’ delicata deve saper rinunciare a un godimento quando ne venga richiesto” (La strada di Swann, parte seconda, Un amore di Swann, p. 307, Einaudi1978, trad. Natalia Ginzburg, p. 307).
Anche io amo la delicatezza e ne soffro la mancanza e la desidero
Bologna 29 febbraio 2024 ore 12, 12 giovanni ghiselli
p. s
Statistiche del blog
All time1464514
Today131
Yesterday451
This month10170
Last month10363
[1] Fa parte di un frammento di Saffo (58 Voigt) trasmesso dal Papiro di Ossirinco 1787.
[2]Di là dal bene e dal male , Aforismi e interludi, 96.
[3]I. Calvino, Lezioni americane , Mondadori, Milano, 1993, p. 10.
[4] Tenute nel 1985-1986 e pubblicate postume nel 1988.
[5] I. Calvino, Lezioni americane, p. 10.
Nessun commento:
Posta un commento