domenica 4 febbraio 2024

Le parole morali sono spesso funzionali a interessi immorali.


 

La teoria di Ulrich che parla con la sorella Agathe “era che i valori morali non sono quantità assolute ma soltanto concetti funzionali” (L’uomo senza qualità p. 724).

Un breve commento

Che cosa significa? Funzionali a che cosa?

Provo a rispondere facendo qualche esempio: la fedeltà matrimoniale della donna è funzionale alla certezza della paternità del marito che non vuole lasciare la sua roba a un figlio non suo.

I termini “morali” sono spesso  diffusi  funzionalmente al raggiungimento di scopi tutt’altro che morali in quanto mirano a bersagli esterni ed estranei alla categoria etica.

 Dire che un prodotto è “una bontà” significa impiegare impropriamente un termine morale per favorire il profitto del produttore.

Stupidamente per giunta. La parola bontà viene ripetuta tanto spesso da suscitare disgusto per quel formaggio o prosciutto. Bontà è la capacità di fare del bene che hanno soltanto le persone buone.  

 

 Veniamo a un termine morale e politico: la libertà di tutti che secondo la propaganda dei bellicisti viene tutelata dalla guerra e dalle armi, di fatto toglie la libertà di vivere a innumerevoli  persone, mentre favorisce i lucri dei fabbricanti e dei i mercanti di armi e nello stesso tempo accresce il potere di chi ha mandato a morire tanti uomini e ha fatto morire tante altre persone civili con quelle armi.

La libertà di vivere secondo la propria cultura va bene ma questa affermazione viene usata spesso in funzione dell’oppressione di culture diverse.  Questo è male. .

 

Bologna 4 febbraio 2024 ore 19, 55 giovanni ghiselli

 

p. s.

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