mercoledì 1 novembre 2023

Ifigenia LIV. la casa di Pesaro 5. la rosa dei vènti

A. Feuerbach, Iphigenie (1862)
Il frastuono confuso non mi impedì l’individuazione di soffi diversi abituato com’ero ad ascoltare le voci e i segni della natura. Il vento più odioso e deleterio era quello balordo e criminale del luogo comune.

Mi diceva: “Se ammetti che l’ami senza riserve, quella accampa pretese di nozze per portarti via tutto quello che hai”.
“Ma io sono malpagato e povero!” ribattevo.
“Sì ma quella è uno squalo e sa che presto o tardi erediterai della roba. Va già  dicendo in giro che la tua casa di Bologna è  sua. Poi ne verranno altre e della terra per giunta, e sarà tutto suo. Quindi ti lascerà. Dunque non ammettere mai che l’ami, che le vuoi bene, che hai buoni sentimenti per lei: questo si ritorcerebbe contro di te. Tiella a distanza con aria superciliosa, sprezzante, se vuoi che ti rispetti; non attribuirle mai importanza, falle capire che dovrebbe quasi darti del lei, data la distanza di educazione e di stile tra voi due.  Che stia al suo posto quella  consumata avventuriera, se non vuoi che occupi e usurpi il tuo eremo di ragazzo studioso e ingenuo! ”
Da altre parti della rosa dei venti però giungevano soffi differenti, con voci diverse e mi rimescolavano il sangue.
Uno era l’uragano della grande passione per Ifigenia la giovane femmina bella e prosperosa mai sazia mai stucchevole né annoiata né noiosa nell’amore; un altro era un l’alito dolce del tenero affetto per la ragazza che avrei voluto educare quale figlia adottiva, il terzo era il  fiato  velenoso del sospetto più putrido delle carogne delle pantegane immonde allineate a marcire lì sulla riva; era il  risentimento per la telefonata terroristica che mi aveva reso più geloso di Otello, più pazzo di Aiace, più torturato di Prometeo sulla rupe scitica. Tornai a casa per leggere parole belle in un mio libro buono.   
  
Bologna 1 novembre 2023 ore 19, 17 
giovanni ghiselli

p. s.
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